RISARCIMENTI: L`idea di Panorama ha la maggioranza. Adesso approvatela (Panorama)

PANORAMA

L`idea di Panorama ha la maggioranza. Adesso approvatela
La nostra copertina del 3 febbraio proponeva: quando il giudice assolve
un cittadino, questi non deve pagare le spese legali. Gabriele Albertini ha
presentato un Ddl. Sottoscritto (in un solo giorno) da 176 senatori su 315.

Nella Storia del Parlamento italiano è davvero molto raro trovare una proposta di legge sottoscritta dalla maggioranza degli eletti di una delle due Camere. Eppure è esattamente quel che oggi accade a un disegno presentato da Gabriele Albertini, ex sindaco dì Milano e senatore di Area popolare. La proposta di Albertini trae origine da un`inchiesta di copertina che Panorama ha portato in edicola lo scorso 3 febbraio. IL titolo era: «Sei innocente? Lo Stato deve pagarti l`avvocato». Tecnicamente si chiama «ingiusta imputazione» e (proprio come l`ingiusta detenzione, per cui le nostre leggi
prevedono un risarcimento) rappresenta una diffusa, grave ingiustizia perché anche quando l`imputato viene riconosciuto pienamente innocente deve comunque pagare al suo avvocato una parcella, spesso salata, e a volte insostenibile. L`articolo spiegava che in altri 32 Paesi europei il giudice può stabilire il rimborso delle spese legali sostenute dal cittadino che
esca assolto con formula piena da un processo penale. In Italia, invece, nessuna norma lo prevede.
Albertini, che siede in commissione Giustizia, ha apprezzato la nostra ideaprovocazione: «Panorama ha pienamente ragione» dice. «Vi siete mossi a tutela di un principio sacrosanto». Per questo il senatore propone la riforma
dell`art. 530 del Codice di procedura penale con un`aggiunta importante: «Quando il giudice riconosce un cittadino pienamente innocente deve contemporaneamente condannare lo Stato a rimborsargli le spese di giudizio» spiega. «Se poi l`imputazione è da addebitare al dolo o a una colpa grave del pubblico ministero, mi pare giusto che lo Stato possa rivalersi su quest`ultimo». Una volta steso il suo testo di legge, Albertini lo ha sottoposto ai colleghi.
E il pressing ha avuto un risultato sorprendente: nella sola giornata ddi giovedì 3 marzo hanno sottoscritto il provvedimento altri 175 senatori su 315 (il 55,5 per cento) in un`alleanza trasversale che va da Fratelli d`Italia fino a Sinistra ecologia e libertà. Tra i firmatari molti nomi noti, come Nicola Latorre (Pd). l`ex ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma (FI), Corradino Míneo (Sel), Roberto Formigoni (Ap) e anche uno dei
cinque senatori a vita, Carlo Rubbia.
Hanno firmato il provvedimento 56 senatori del Pd (su 113), 31 di Forza Italia (su 40), 23 di Area popolare (su 31), otto della Lega (su 12). L`unica esclusione, per ora, riguarda i 5 stelle: «Alcuni di loro» aggiunge Albertini «si sono detti favorevoli, ma prima di firmare hanno chiesto di verificare l`orientamento del gruppo». Il loro capogruppo, Maurizio Buccarella, ha intanto presentato un disegno di legge coerente, che però prevede la la deducibilità fiscale delle spese legali.
Ora Albertini vuole che il suo sforzo, e tanto favore, non vadano dispersi: «Chiederò che il Ddl venga trattato a sè, che non finisca nel calderone
della riforma del Codice di procedura penale, che stiamo discutendo al Senato». E poi continuerà la caccia alla firma: «Andrò da Mario Monti e da
Giorgio Napolitano» annuncia. «E tornerò anche da Pier Ferdinando Casini. Quando gliel`ho chiesto, mi ha negato la sua dicendo che era impossibile
che potesse ottenere un numero congruo di adesioni, e che non sarebbe mai stato messo in discussione. Ora, magari, cambierà idea». Maurizio Tortorella

Che cosa prevede il Ddl Albertini

Ecco il testo del disegno di legge, presentato da Gabriele Albertini sulla base dell`inchiesta di Panorama sul rimborso delle spese legali: «Se il fatto non sussiste, se l`imputato non lo ha commesso, se il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato, il giudice, nel pronunciare la sentenza, condanna lo Stato a rimborsare tutte le spese di giudizio, che sono contestualmente liquidate. Se ricorrono giusti motivi il giudice può compensare, parzialmente o per intero, le spese tra le parti. Nel caso di dolo o di colpa grave da parte del pubblico ministero che ha esercitato l`azione penale, lo Stato può rivalersi per il rimborso delle spese sullo stesso magistrato che ha esercitato l`azione penale».

Foto del profilo di Andrea Gentile

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