PROFESSIONI: Periti, dal 2017 pronta la laurea professionalizzante (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

Periti, dal 2017 pronta la laurea professionalizzante

Entro il 2025 il sistema produttivo italiano avrà bisogno di oltre due milioni di professionisti tecnici di livello intermedio. Che però nessuno si è preoccupato di formare. Da questo punto di vista la riforma universitaria, con l’introduzione del tre più due, è stata completamente fallimentare.
La risposta a questa esigenza espressa dal mondo delle imprese è quella delle lauree triennali professionalizzanti. Solo così il sistema formativo potrà rispondere alle richieste del mercato. La riforma è ormai in rampa di lancio e potrebbe vedere la luce già dal prossimo anno accademico: la promessa è arrivata da Gaetano Manfredi presidente della Conferenza dei rettori in occasione del convegno «Università a misura di professione» organizzato dal Consiglio nazionale dei periti industriali e dei periti industriali laureati, trovando anche la piena sintonia del ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, del Consiglio universitario nazionale e del mondo delle imprese. Tutti d’accordo, quindi, di profili tecnici intermedi ce ne sarà sempre più bisogno. Secondo le recenti stime pubblicate dal Cedefop, da qui al 2025 nasceranno nuove opportunità occupazionali per oltre 2 milioni di profili tecnici intermedi, tra cui la quota più significativa nel campo dell’ingegneria. Ma alla richiesta di competenze tecniche sempre più specializzate, farà da sponda anche un innalzamento del livello formativo. Stando all’indagine sulle previsioni di assunzione delle imprese italiane realizzata da Unioncamere-Exclesior, tra 2011 e 2015, la quota di laureati richiesti per profili tecnici è passata dal 42% al 50%, molti dei quali saranno difficili da trovare. Per Gaetano Manfredi, presidente della Conferenza dei rettori non ci sono dubbi: «Il sistema universitario è pronto per costruire un percorso triennale professionalizzante strutturato per un terzo come formazione formale, per un terzo come formazione tecnica e per un terzo on the job. Questo non significa creare una brutta copia dell’esistente, ma costruire un triennio che sia davvero formativo, con una governance composta non solo dai professori universitari, ma in maniera paritetica dai rappresentanti del mondo del lavoro e delle professioni». Una disponibilità in questo senso è arrivata anche dalla politica. Secondo Mila Spicola, consulente tecnica del ministero dell’istruzione, «la convergenza verso questo modello è ormai completa e per cercare di non perdere altro tempo si potrebbe iniziare da un progetto pilota a partire da alcuni profili professionali». In questo quadro si colloca il progetto del Consiglio nazionale dei periti industriali, che punta a creare quel percorso accademico triennale a misura di professione tecnica anche assecondando quell’indirizzo che sembra emergere anche dal mondo delle categorie tecniche di rivedere i percorsi formativi universitari per renderli più professionalizzanti e coerenti con la nuova domanda di competenze. Marino Longoni

Foto del profilo di Andrea Gentile

andrea-gentile