PROFESSIONI: Fondi Ue, un’opportunità (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

Professionisti
Fondi Ue, un’opportunità

da Napoli, Simona D’Alessio

Se li conosci (bene) ne usufruisci, permettendo anche ad altri soggetti economici di utilizzarli, magari con la giusta consulenza del professionista. Sono i fondi europei, i cui vantaggi possono essere colti dagli esponenti delle diverse categorie che svolgono la libera attività equiparati alle Piccole e medie imprese (Pmi), come disposto dalla legge di stabilità 2016 (208/2015), ieri al centro del dibattito promosso dalla Cassa nazionale di previdenza dei dottori commercialisti (Cnpadc), a Napoli, nel corso della Giornata nazionale della previdenza, organizzata da Itinerari previdenziali. «Potete rivestire un ruolo determinante, perché siete l’anello di congiunzione fra le Pmi, poco inclini a spostare il proprio raggio d’azione in una mentalità europea, e voi stessi che, come professionisti qualificati, avete la chance di trovare nuovi mercati, aiutando le aziende di minori dimensioni a ottenere finanziamenti e agevolazioni», ha ammonito il rappresentante della società di consulenza Coopération Bancaire pour l’Europe – Geie, Giorgio De Bin, entrando nel merito del ventaglio di opportunità costituito, fra l’altro, dal Fondo sociale europeo (Fse) e dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). A fargli eco il commercialista e editore di Fasi.biz Andrea Gallo, che ha citato un recentissimo studio, secondo cui «il settore della consulenza sta crescendo, negli studi professionali, mentre il comparto della finanza agevolata è quello maggiormente in salita», con un incremento del 36% rispetto all’ambito dello sviluppo dei nuovi mercati e dell’assistenza alle start-up; «il solo programma Horizon 2020 ha una dotazione di circa 80 miliardi di euro per 28 paesi membri ed è della durata di 7 anni».
L’Ente pensionistico dei dottori commercialisti, ha tenuto a evidenziare il presidente Renzo Guffanti, «ha sempre avuto un’attitudine a stare al passo con i tempi o, addirittura, a precorrerli», rivendicando un ruolo di primo piano nel cammino che ha portato alla definizione della norma che ha dato ai professionisti la medesima possibilità di sostegno con risorse provenienti da Bruxelles delle Pmi. La Cnpadc, si è inserito il consigliere Giuseppe Puttini, «ritiene necessario far conoscere ai colleghi le potenzialità dell’uso dei fondi Ue», tuttavia è importante che i commercialisti, per avvalersene al meglio, valutino l’ineludibile ipotesi di aggregarsi fra loro». Le Casse nate grazie ai dlgs 509/1994 e 103/1996 cercano, dunque, nuove strade di valorizzazione del giro d’affari degli iscritti, consapevoli, come ha detto il presidente dell’Adepp (Associazione degli enti) Alberto Oliveti che «non c’è previdenza senza lavoro». Nel contempo, ha posto l’accento sulla (annosa) questione dei molteplici livelli di controllo (ne ha elencati 11) cui la previdenza dei professionisti è sottoposta. E che, ha spiegato, «intervengono sulla nostra autonomia gestionale», minando, di fatto, quanto previsto dalle norme che istituirono gli Enti.

Foto del profilo di Andrea Gentile

andrea-gentile