PREVIDENZA: Casse private, investimenti spinti dall’aliquota zero (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Previdenza. Allo studio del Governo per impegni nell’economia reale da 3 a 7 anni
Casse private, investimenti spinti dall’aliquota zero

Un’aliquota zero sugli investimenti che le Casse previdenziali dei professionisti e i Fondi pensione destineranno a interventi nell’economia reale. Un’esenzione, questa, sui rendimenti che servirà a dare maggiore impulso alla crescita e che potrebbe costare tra i 100 e i 150 milioni.
A questa misura o quantomeno a un potenziamento dell’attuale credito d’imposta sulla tassazione dei rendimenti sta pensando il Governo, che potrebbe inserirla nella prossima legge di stabilità. Ad annunciarlo è stato ieri Mauro Marè, consigliere del ministro dell’Economia Padoan e presidente del Mefop (la società partecipata dal ministero dell’Economia che si occupa dello sviluppo del mercato dei fondi pensione) nel corso di un incontro organizzato dalla Cassa di previdenza forense, a Roma : «Lo stiamo valutando, l’idea è quella di introdurre un’aliquota zero sugli investimenti a lungo termine dai 3 ai 7 anni nell’economia reale, nei settori che saranno definiti e che potranno andare dalle infrastrutture, compresa a esempio la banda larga, all’agricoltura, e anche alla ricerca o all’università secondo i settori che saranno considerati prioritari».
Marè, che ha confermato in ogni caso un intervento fiscale su questo settore, ha anche ipotizzato in alternativa un potenziamento del credito d’imposta (oggi del 6% per le casse e del 9% per i fondi pensione) calcolato sui rendimenti degli investimenti nell’economia reale. Bonus introdotti nella legge di stabilità 2015 – e per i quali sono stati spesi finora quasi 40 milioni degli 80 previsti – per compensare il contemporaneo incremento delle tasse sui rendimenti (per i fondi pensione dall’11,5% al 20% e per le casse dal 20% al 26%).
L’ipotesi del Governo di un incentivo fiscale più consistente piace a Nunzio Luciano, presidente della Cassa Forense : «Se si realizzasse sarebbe un segnale positivo per le libere professioni, un primo passo che consentirebbe alle Casse di liberare risorse importanti da investire nell’interesse del Paese, a patto che non si traduca in una procedura farraginosa». Ieri la Cassa degli avvocati ha organizzato un incontro proprio per ribadire il no a un fisco ingiusto verso gli enti previdenziali delle professioni, che subiscono di fatto una doppia tassazione: una che colpisce il risparmio e che prevede appunto l’aliquota di tassazione dei rendimenti al 26% e la seconda che riguarda l’imposizione fiscale delle prestazioni pensionistiche che vede una nuova penalizzazione rispetto alla previdenza complementare. Per quest’ultima la base imponibile della prestazione viene calcolata al netto dei rendimenti, al contrario delle Casse per le quali il calcolo avviene a lordo dei rendimenti. Una doppia tassazione che è quasi un unicum in Europa dove, accanto all’Italia ci sono solo Svezia e Danimarca.
Non solo. Secondo il presidente dell’Adepp – l’associazione che riunisce gli enti previdenziali privati e privatizzati – Alberto Oliveti sulle Casse previdenziali dei professionisti grava addirittura «una terza tassazione», dopo quelle sulle prestazioni erogate e sui ricavi da investimento, ovvero il taglio imposto «sui costi necessari per gestire le nostre attività, nell’ambito della spending review: pur non essendo Enti pubblici, versiamo 25 milioni all’anno». «Stiamo pensando di utilizzare il nostro patrimonio, che è il nostro fieno in cascina, per investire sul lavoro dei nostri professionisti – ha aggiunto Oliveti – poiché sappiamo che le libere professioni sono il motore per la crescita di un Paese». Il presidente dell’Adepp ieri ha sottolineato anche come il complesso degli Enti dei professionisti abbia una redditività da investimento «senza rischi» che «si colloca in media sul 3%, nonostante un fisco non favorevole». Marzio Bartoloni

Casse private. Le Casse private sono gli enti previdenziali di riferimento per i liberi professionisti e hanno il compito di riscuotere e gestire i contributi dei propri iscritti e corrispondere le pensioni. Sul fronte assistenziale le Casse private si occupano del pagamento delle prestazioni aggiuntive a sostegno del reddito dei propri iscritti e delle prestazioni di natura prettamente assistenziale. I professionisti iscritti agli Albi professionali sono obbligati a iscriversi alla loro Cassa di riferimento

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