PRESCRIZIONE: Prescrizione lunga, governo verso la fiducia (La Repubblica)

LA REPUBBLICA

Prescrizione lunga, governo verso la fiducia
Renzi accelera: “I truffati delle banche? Qualcuno prendeva interessi del 7%”. E conferma la nomina di Carrai

ROMA. Renzi è disponibile «a mettere la fiducia sulla prescrizione». Non entra nei dettagli tecnici che dividono da mesi la sua maggioranza ed è convinto che «la prescrizione non sia il problema della giustizia».
Tuttavia lancia un segnale politico netto sui tempi in cui dev`essere approvata la legge perché «l`importante è che si decida velocemente».
Il premier spiazza i suoi che stanno lavorando al Senato sul processo penale, un ddl monstre di 44 articoli. Emendamenti fissati in commissione Giustizia
per il 25 maggio, intesa tecnica ancora in alto mare. Ma ora, dopo la promessa del Guardasigilli Andrea Orlando – «Approveremo la legge entro l`estate» – c`è quella del premier. Una fiducia tutta da studiare, ma che impone un`accelerazione al dibattito parlamentare. Renzi lo ammette, «non conosco
i dettagli tecnici», ma come sulle unioni civili dà un segnale politico, toccherà poi ai senatori cucire il testo. Per parte sua Renzi è convinto che «la prescrizione non sia il problema della giustizia», lui insiste sui tempi, «su quanto occorre per andare dalle indagini al processo, perché ci sono termini che a volte non vengono rispettati e noi vogliamo renderli perentori». Il contrasto tra politica e giustizia? Il premier è netto: «Non siamo per riaprire questa polemica, ma diciamo ai giudici, fate i processi. La priorità è che i tribunali facciano le sentenze». Gli chiedono, ma lei incontrerebbe Davigo?
Renzi: «Non ho alcun problema a vedere lui, Morosini, Scarpinato, ma la mia opinione è che non è vero che tutti i politici sono ladri». Un Renzi senza freni, pronto a confermare la nomina di Marco Carrai («Se accetterà c`è un ruolo per lui nella mia squadra, ma se accetta dovrà fare un blind trust per le sue aziende». E il veto degli Usa? «Se qualcuno pensa che Obama si preoccupi dello staff di palazzo Chigi deve farsi vedere da uno bravo». A sorpresa su Banca Etruria: «Questa storia dei truffati…c`è gente che prendeva il 7% quando chi porta i soldi prende l`uno».
Da Renzi a Grasso e Davigo. Una toga in carica, Pier Camillo Davigo presidente dell`Anm e la sua giunta, e Piero Grasso, il presidente del Senato ed ex magistrato. Si vedono per un`ora. Clima disteso («Con lei non dobbiamo spiegare niente»), conferenza stampa assieme. Grasso mette un punto fermo dopo gli altolà alle toghe sul referendum, «la dialettica e la libertà di espressione sono patrimoni della nostra democrazia che dobbiamo difendere e tutelare». Paletti di Davigo sulla prescrizione, «deve cessare, se non con l`esercizio dell`azione penale, quanto meno con la sentenza di primo grado».
Poi una considerazione sul clima generale della politica verso i giudici: «Mi sembra che sia migliorata negli ultimi giorni». Infine il referendum: «Abbiamo già un codice etico con tutte le misure, c`è un`area di legittimità e una di opportunità». LIANA MILELLA

Foto del profilo di Andrea Gentile

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