PRESCRIZIONE: Prescrizione, la maggioranza stringe i tempi (IL SOLE 24ORE )

IL SOLE 24 ORE

Al Senato. D’Ascola (Ap): entro domani si chiude in Commissione – Il ddl forse in Aula prima della pausa estiva
Prescrizione, la maggioranza stringe i tempi

Roma. Sciolto il nodo politico della riforma della prescrizione, con l’intesa Pd-centristi che la scorsa settimana ha permesso di superare uno stallo durato mesi (l’intesa prevede la sospensione della prescrizione per 18 mesi sia in appello che in Cassazione a decorrere dal termine fissato dal giudice per il deposito delle motivazioni della condanna in primo grado), la maggioranza prova il rush finale al Senato sul ddl delega per la riforma del processo penale. Ieri la commissione Giustizia di Palazzo Madama ha ripreso l’esame delle parti ancora da approvare, tra cui l’articolo 13, sulla delega per rivedere le norme sulla procedibilità a querela per offese di modesta entità, e i lavori, che prevedono anche sedute notturne, sembrano procedere senza particolari intoppi.
Nico D’Ascola, presidente alfaniano della commissione, conta di finire i lavori «entro giovedì», obiettivo ribadito ieri anche dal Governo. Un’accelerazione che consentirebbe alla Conferenza dei capigruppo di incardinare il provvedimento in Aula prima della pausa estiva. Quanto auspicato venerdì scorso dal ministro della Giustizia Andrea Orlando e ribadito ieri a Radio 1 Rai – approvazione prima dell’estate», cioè prima del 5 agosto, quando il Parlamento chiuderà per ferie, «e senza la fiducia» – sembra davvero a portata di mano, anche se la prudenza è d’obbligo, per una riforma che è in pista da oltre 580 giorni e che comunque non verrà messa ai voti prima di settembre. Il ministro ritiene «ragionevole» e considera «un ponte in attesa di una soluzione definitiva» l’allungamento dei termini dopo una condanna in primo grado.
Un freno potrebbe arrivare dal capitolo intercettazioni, su cui Ap-Ncd, pur condividendo l’impostazione generale, chiede comunque modifiche. La sottosegretaria centrista alla Giustizia, Federica Chiavaroli, al termine dei lavori pomeridiani, ha puntato il dito in particolare sulle norme sull’utilizzo dei trojan (virus informatici) nelle intercettazioni per reati gravissimi come il terrorismo, chiedendone il ritiro o almeno la modifica dell’emendamento che le ha introdotte.
Da cambiare, secondo Chiavaroli, anche la modifica delle norme di semplificazione dell’utilizzo delle intercettazioni nei reati contro la Pa. Oltre alla riforma della prescrizione e delle intercettazioni il ddl, all’esame della commissione Giustizia dal settembre scorso, interviene anche sul Codice penale (tra le novità, estinzione del reato se si ripara il danno, pene aumentate per furti, scippi e rapine) e sul Codice di procedura penale, fissando termini rigorosi per l’esercizio dell’azione penale. Per il senatore Francesco Nitto Palma (Fi), tuttavia, l’intesa sulla prescrizione non supererà il vaglio della Consulta. Mentre Piercamillo Davigo, presidente Anm, apprezza l’operato del Guardasigilli ma pone l’accento sull’insostenibilità delle carenze di personale amministrativo. Vittorio Nuti

Foto del profilo di Andrea Gentile

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