MAGISTRATURA ONORARIA: Il presidente del tribunale rimpiazza i giudici di pace (Italia Oggi)

ITALIA OGGI
Il presidente del tribunale rimpiazza i giudici di pace

Via libera, da domani, al subentro dei presidenti dei tribunali ai giudici di pace nel coordinamento degli uffici. Con quanto ne consegue dal punto di vista degli obblighi fiscali e di responsabilità in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Entrano in vigore il 14 maggio, infatti, alcune delle norme contenute nella legge 57/2016 (delega al governo per la riforma della magistratura onoraria e di pace), tra cui l’art. 5 che affida il potere di coordinamento degli uffici del giudice di pace ai presidenti di tribunale. Il mingiustizia ha inviato agli uffici una nota, datata 10 maggio, che contiene alcune linee guida sulla nuova organizzazione. Il presidente del tribunale «provvede a tutti i compiti di gestione del personale di magistratura e amministrativo». La possibilità di avvalersi di uno o più giudici professionali non fa venir meno la titolarità delle sue funzioni. Negli uffici dove è prevista la figura del dirigente amministrativo, come Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino, restano a quest’ultimo attribuite le competenze dirigenziali in materia di gestione delle risorse umane e delle risorse finanziarie e strumentali. Qualora invece tale posizione sia prevista in pianta organica ma vacante, tutte le competenze gestionali verranno ricondotte in capo al presidente del tribunale. Inoltre, specifica il ministero, l’ufficio conserva il codice fiscale attribuitogli ma dovranno essere variati i dati anagrafici del rappresentante dell’ente, per esempio per la compilazione del mod. 770. Il presidente diventa il datore di lavoro con riguardo ai profili previsti in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro: in tale veste gli è anche attribuita la competenza per le denunce di infortunio sul lavoro e malattia professionale. Al presidente del tribunale compete anche la gestione del personale di magistratura onoraria e del personale amministrativo, mentre da domani cessa la corresponsione dell’indennità riconosciuta al giudice di pace coordinatore. Secondo il segretario generale dell’Unione nazionale dei giudici di pace, Alberto Rossi, la nota di via Arenula «reca istruzioni parziali e insoddisfacenti per risolvere i tanti problemi che si porranno, a partire dalla delicata fase iniziale del passaggio di consegne dai coordinatori ai presidenti di Tribunale, appena sfiorata nella nota, ponendo i capi degli uffici nell’impossibilità di adempiere, in tempi così stretti, alle tante incombenze su di loro ricadenti». Gabriele Ventura

Foto del profilo di Andrea Gentile

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