MAGISTRATI: Sugli incarichi extragiudiziali magistrati tributari in pressing (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

L’applicazione è disposta con preferenza per il distretto più vicino e in generale non può superare la durata di un anno
Sugli incarichi extragiudiziali magistrati tributari in pressing

Sab. 5 – Fare il giudice tributario non è un «passatempo». L’esercizio della funzione giurisdizionale in materia di imposte e tasse da parte dei giudici di carriera è prevista dalla legge e non può essere equiparata ad altre attività extra-giudiziarie che richiedono un’apposita autorizzazione.
Ad affermarlo è il Cpgt, organo di autogoverno della magistratura del fisco, nella delibera n. 3190/2015. Una decisione che è stata trasmessa al vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, a seguito della nuova circolare sugli incarichi extragiudiziari emanata da palazzo dei Marescialli nelle scorse settimane. Quest’ultima include l’appartenenza a una commissione tributaria tra le attività accessorie rispetto alle funzioni proprie del giudice togato. La circolare stabilisce peraltro un monte ore annuo complessivo da dedicare agli impegni extra, oltre il quale si applica una presunzione di non conciliabilità con le attività ordinarie. Un orientamento accolto con «sorpresa e disappunto» dal Cpgt. «All’art. 2.2 si paventa in maniera apodittica che l’esercizio di funzioni giurisdizionali tributarie possa avere ricadute negative sul livello di professionalità dei magistrati», scrive il Cpgt, «ignorandosi l’arricchimento culturale e professionale che deriva dall’esercizio della specializzazione in parola». Inoltre, «si invitano i dirigenti degli uffici giudiziari a esercitare una attività di segnalazione, che non si riscontra con riferimento all’esercizio di altre attività invece necessitanti di autorizzazione». Da qui la richiesta al Csm di rivedere la propria posizione. Valerio Stroppa

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