MAGISTRATI: Orlando smorza i toni. Primo round alle toghe (Quotidiano Nazionale)

QUOTIDIANO NAZIONALE

Orlando smorza i toni
Primo round alle toghe
Giudici e governo, prove di dialogo. Orlando: c`è libertà di opinione
Il ministro frena, l`Anm tiene il punto: noi abbiamo già un codice etico

ROMA. IL BON TON torna in auge fra magistrati e politici. Il proverbiale
`passo indietro` – soprattutto da parte della politica – per trovare una linea comune ed evitare il riaccendersi dello scontro in attesa del referendum di ottobre. Vanno in questa direzione i confronti che si sono svolti ieri tra Associazione nazionale magistrati, Csm e il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, ha incontrato in mattinata i capigruppo togati e laici: non si è parlato del codice deontologico per i magistrati, che sembra sia stato accantonato.
FAVOREVOLE alla libertà di opinione anche Orlando che sul punto
ha usato toni pacati: «Io credo che non ci sia, almeno per quanto mi concerne, alcun problema che attiene alle valutazioni delle proprie opinioni. C`è una questione di opportunità, che compete ai magistrati valutare, rispetto a un impegno diretto nella campagna referendaria». E a voler chiudere una volta per tutte il caso Morosini ci hanno pensato in serata il presidente dell`Anm e Legnini, al termine della visita della giunta del sindacato magistrati al Csm.
Sulla possibilità per le toghe di esprimere un loro parere sul referendum,
Davigo ha ribadito che «valgono le regole del codice etico, che è in vigore da molti anni». In particolare, l`articolo 8 recita che il magistrato «evita qualsiasi coinvolgimento in centri di potere partitici o affaristici che possano condizionare l`esercizio delle sue funzioni o comunque appannarne
l`immagine»; mentre all`articolo 6, sul rapporto con la stampa, riporta:
«Fermo il principio di piena libertà di manifestazione del pensiero, il magistrato si ispira a criteri di equilibrio e misura nel rilasciare dichiarazioni e interviste ai giornali e agli altri mezzi di comunicazione di massa». Per quanto riguarda le regole relative ai membri del Csm, «è il Consiglio superiore che deve valutare», ha precisato Davigo. Molto lontane dai toni infuocati dei giorni scorsi anche le dichiarazioni di Legnini al termine dell`incontro: «Chiederò a tutti i consiglieri di affrontare questo tema in un modo sereno per trovare la soluzione migliore. Se ciascuno decidesse di partecipare attivamente a una campagna bisogna vedere come l`istituzione riuscirebbe a garantire il corretto esercizio delle funzioni che le sono attribuite».
QUESTA mattina Legnini incontrerà il ministro Orlando («gli fornirò chiarimenti», ha spiegato il vice presidente del Csm). Il confronto non Si soffermerà tanto sulle dichiarazioni in merito alla politica – ha spiegato lo stesso ministro ma sulle «valutazioni espresse sul funzionamento di alcuni organi di rilevanza costituzionale». Non si è «parlato di referendum», ma si è
concluso il confronto fra il Guardasigilli e l`Anm, definito «un incontro utile e positivo» da Orlando e Davigo. Sono stati individuati «temi da affrontare in ulteriori incontri» tra cui la durata dei processi, gli organici e il funzionamento del Csm.
Un punto su cui si è soffermato Orlando è quello dell`importanza «di
un salto di qualità nell`organizzazione degli uffici» che segna la differenza per il buon funzionamento della giustizia. «Siamo molto soddisfatti perché è emersa una seria volontà di dialogo», hanno ribadito Davigo e il vice segretario dell`Anm Corrado Cartoni, che ha aggiunto: «Ci auguriamo di aver rimesso sui binari giusti e propri il dialogo tra politica e giustizia». Sabrina Pignedoli

Foto del profilo di Andrea Gentile

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