MAGISTRATI: Giudici, pensioni prorogate: rischio ricorsi (Il Messaggero)

IL MESSAGGERO

Giudici, pensioni prorogate: rischio ricorsi
Via libera in Consiglio dei ministri: un anno in più di lavoro
per i magistrati contabili, di Cassazione e del Consiglio di Stato
Restano fuori le toghe ordinarie, si teme l`opposizione degli esclusi
L`ira dell`Anm: «È un provvedimento che viola la Costituzione»

IL DECRETO
ROMA Tutti i magistrati in pensione a 70 anni, tranne i vertici della Cassazione, della Procura Generale, della Corte dei Conti e del Consiglio di Stato. Tutto come previsto. Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il decreto che proroga l`età del pensionamento dei magistrati ma, a differenza delle misure varate negli ultimi due anni, il provvedimento riguarda
soltanto una ristretta cerchia di toghe, a partire dal primo presidente
di Cassazione Giovanni Canzio. Poi il procuratore generale della Suprema
corte Pasquale Ciccolo, che continueranno fino ai 72 anni. Una ventina
in tutto le toghe della Cassazione, i pochi che rispondono all`identikit.
IL TESTO
Una decisione, non condivisa né da via Arenula né dall`Anm, che dovrà
superare l`ostacolo dell`incostituzionalità, a fronte di una disparità di
trattamento e un`inevitabile pioggia di ricorsi. Solo due anni fa il governo
aveva portato l`età della pensione per le toghe da 75 a 70 anni, poi era
arrivata la prima proroga e, alla vigilia della scadenza, la proroga della
proroga destinata a pochi.
Dieci articoli in tutto, alcuni, la norma relativa alle pensioni, è stata inserita
nel decreto predisposto dall`ufficio legale di via Arenula per accelerare i tempi della giustizia.
GLI INCARICHI
L`articolo 5 è quello che farà discutere: «Al fine di assicurare la continuità negli incarichi», anche in ragione «dell`elevato contenzioso ivi pendente»
– recita il testo – gli effetti della proroga, varata già nel 2014 e confermata
nel 2015, «sono ulteriormente differiti al 31 dicembre 2017 per i magistrati che ricoprono funzioni apicali, direttive superiori o direttive presso la Suprema Corte di Cassazione e la Procura generale, i quali non abbiano compiuto il settantaduesimo anno di età alla data del 31 dicembre 2016 e che debbano essere collocati a riposo nel periodo compreso fra la medesima data del 31 dicembre 2016 ed il 30 dicembre 2017».
Il testo prevede le misure per coprire i vuoti di organico, aumentando
sino a un decimo i posti che erano stati messi a concorso nel biennio
2014-2015; riduce la durata del tirocinio da 18 a 12 mesi per i chi i concorsi
li ha superati; consente di applicare alle sezioni magistrati del massimario
della Cassazione; sveltisce il processo amministrativo telematico. Sono
saltate, invece, le misure di natura processuale, per ridurre i tempi di trattazione dei ricorsi civili in tribunale e in Cassazione.
LE REAZIONI
«Il decreto è un passo avanti nella direzione dell`ammodernamento del
sistema giustizia», commenta il sottosegretario alla Giustizia Cosimo
Ferri, che glissa però sulla proroga alle pensioni. L`Anm, invece, che nei giorni scorsi aveva definito il provvedimento «improvvisato», rileva i caratteri
di incostituzionalità. «È un provvedimento tampone commenta Eugenio Albamonte componente del direttivo dell`Associazione magistrati – e non soltanto viola l`articolo 3 della Costituzione, rappresenta anche l`infrazione di un principio fondamentale che la nostra giurisdizione. Nell`ordinamento
italiano la magistratura è un organo unitario, all`interno del quale c`è
una distinzione di funzioni ma non gerarchica, come invece risulta dal
questo decreto. Il primo scoglio che dovrà superare è la firma del presidente
Mattarella, poi la conversione, infine i ricorsi scontati di chi si vede
escluso dalla legge». Valentina Errante

Foto del profilo di Andrea Gentile

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