L’INTERVISTA/2: Costa: «Toccare la prescrizione? Attenti alla durata dei processi» (Il Corriere della Sera)

IL CORRIERE DELLA SERA

Costa: «Toccare la prescrizione? Attenti alla durata dei processi»
Il ministro agli Affari regionali Costa: per i reati di corruzione tempi allungati fino a 20 anni

Mar. 26 – ROMA «Va bene pure l`allungamento dei tempi di prescrizione
dei reati ma attenzione a non trasformare questo provvedimento nello strumento che, alla fine, fa durare di più l`intero processo… E anche sui tempi
dell`intervento legislativo sarebbe un errore, ora, correre e reinserire le norme stralciate sulla prescrizione nel disegno di legge sul processo penale in discussione al Senato…». Il ministro Enrico Costa (Alleanza popolare) da mesi si occupa a tempo pieno di Famiglia e di Affari regionali ma il suo «primo amore» – le riforme in tema di giustizia-non l`ha mai dimenticato dopo gli anni passati come viceministro in via Arenula.
Nel governo, ora, qualcuno porrebbe accusarla di fare un`invasione di campo. «No, non c`è alcuna invasione di campo. Anzi, ritengo che il Guardasigilli Andrea Orlando abbia già portato a casa risultati
importantissimi».
Non il disegno di legge sulla prescrizione, fermo da un anno al Senato, che dovrebbe correggere il colpo di spugna della «ex Cirielli». La legge voluta da Berlusconi quando voi del centrodestra eravate tutti dalla stessa parte. «Lo schema del disegno di legge varato il 3o agosto del 2014 dal ministro Orlando andava bene: prescrizione congelata per 2 anni dopo la sentenza di primo grado e, poi, per i anno dopo quella d`appello. Però a quel testo, stralciato dal ddl sul processo penale, i deputati hanno aggiunto una parte molto significativa sui tempi di prescrizione dei reati contro la pubblica amministrazione. Tempi che
si sono sommati agli effetti sulla prescrizione causati dalle pene più severe introdotte con il decreto anticorruzione. Risultato: oltre 20 anni per prescrivere la corruzione».
Le sembrano troppi 20 anni per giudicare i reati molto difficili da scovare? «Io dico che bisogna fare uno scatto in avanti altrimenti corriamo il rischio di allungare i tempi dei processi se dilatiamo i termini della prescrizione. In Italia il 65-70% dei reati si prescrive nel corso delle indagini preliminari e non certo a causa di tattiche dilatorie della difesa che in questa fase non tocca palla».
Il premier Renzi dice quasi tutti i giorni che i tempi dei processi sono una priorità assoluta. Concorda? «Ogni processo dovrebbe avere tempi e scansioni certe. Mi viene da ripensare al testo sul “processo breve” della scorsa legislatura che stabiliva tempi certi per le fasi processuali. Se non erro, 3 anni per il primo grado, 2 per l`appello e i per la Cassazione».
Si riferisce alla legge Gasparri che in caso di «sfioramento»
prevedeva l`azione disciplinare per il giudice e la prescrizione dei processi, compresi quelli incorso? «Al di là di quella norma transitoria discutibile, oggi va sicuramente riaffermato un principio: da un lato possiamo
pure allungare i tempi di prescrizione dei reati ma, dall`altro, dobbiamo, rendere certi i tempi dei processi».
Far ripartire subito il testo sulla prescrizione reinserendolo
nel ddl sul processo penale. Che farà Ap che, al Senato, è ago della bilancia? «Il ddl sul processo penale, largamente condiviso nella maggioranza, ne uscirebbe molto appesantito. Anche perché, sulla prescrizione, non mi sembra sia stato raggiunto alcun accordo». Dino Martirano

Foto del profilo di Andrea Gentile

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