L’INTERVISTA/1: Il giudice anti-tortura: è un caso gravissimo (La Repubblica)

LA REPUBBLICA

Il giudice anti-tortura: è un caso gravissimo
Raimondi, presidente della Corte europea dei diritti dell`uomo di Strasburgo: “Mai visto niente del genere”

Roma. Il caso Regeni? «Naturalmente gravissimo». In questi giorni è a Roma Guido Raimondi, il giudice italiano che dal 1° novembre 2015 guida la Corte dei diritti dell`uomo di Strasburgo. Domani sarà alla Camera per un confronto sui diritti umani organizzato dal presidente della delegazione italiana al Consiglio d`Europa Michele Nicoletti.
Che impressione fa l`omicidio Regeni visto da Strasburgo, dove avete preso posizioni molto dure contro la tortura? «Ovviamente la Convenzione europea dei diritti dell`uomo non si applica all`Egitto. Nella Convenzione il divieto della tortura occupa un ruolo centrale. Si potrebbe pensare che i Paesi europei ne siano immuni, ma non è così, tant`è che anche l`Italia è stata condannata per tortura sia nel noto caso della Diaz e per quello di Abu Omar, in cui non ci sono torture inflitte direttamente da autorità italiane, ma è stata individuata la responsabilità del nostro Paese che ha esposto l` imam a trattamenti qualificabili come tortura in un Paese terzo».
Siamo in Egitto proprio come per Regeni. Se la sua famiglia si rivolgesse a voi? «Siamo fuori dall`ambito della Convenzione che si applica solo ai Paesi europei».
Come definirebbe il caso Regeni rispetto a quelli di cui si è occupato? «Gravissimo, naturalmente. Tra quelli affrontati non ce n`è uno così grave. Ci sono stati episodi di violenza poliziesca in vari Paesi, anche in Francia e in modo più intenso in Turchia, ma mai con dei morti. Almeno a questo, in Europa, non siamo arrivati».
In Italia non c`è ancora una norma del codice che la punisca.
«Nella sentenza Cestaro, la Corte ha detto con chiarezza che l`ordinamento italiano è carente rispetto alla repressione della tortura. Non ha ordinato di introdurre lo specifico reato, ma ha detto che sicuramente l`apparato
giuridico italiano non è sufficiente, con un invito al legislatore perché intervenga».
Le cronache raccontano come vengano violate le vite di molti immigrati. Basta pensare alle immagini di chi si ammassa ai
confini della Ue in attesa di entrare. «La giurisprudenza riconosce il diritto degli Stati sovrani di regolamentare i flussi migratori, ma non c`è un diritto ad entrare in un Paese. Anche chi lo fa illegalmente ha diritto però alla protezione garantita dalla Convenzione, per cui gli stranieri devono essere trattati con umanità. Nei singoli Paesi hanno diritto a un trattamento equo e, se chiedono l`asilo, che la domanda sia esaminata con la dovuta attenzione».
Sono arrivati molti ricorsi di migranti? «Finora il numero è molto contenuto rispetto al fenomeno. Ma la Corte si aspetta in futuro un arrivo massiccio».
Gli attacchi terroristici hanno fatto aumentare i sospetti sugli stranieri, ma anche sugli europei. La Cedu che dice? «Abbiamo sviluppato una giurisprudenza sul terrorismo che tiene conto delle difficoltà
degli Stati che hanno il dovere di proteggere la vita e l`integrità fisica dei cittadini. Anche chi è accusato dei peggiori atti terroristici gode delle garanzie previste dalla Convenzione. Anche se rischia di rendere la Corte impopolare
questi diritti vanno protetti».
Dall`11 settembre non le pare che i diritti dei singoli siano sempre più residui? «Le aumentate esigenze di sicurezza rischiano di avere conseguenze anche sui cittadini. La Corte è intervenuta con la sentenza
“Zacharov contro Russia” che ha affrontato il tema della sorveglianza segreta potenzialmente generalizzata e ha concluso per la violazione, da parte russa, della Convenzione. Il caso era singolare perché ogni cellulare venduto aveva un dispositivo già predisposto per consentire una potenziale intercettazione».
È possibile prevedere i tempi del ricorso di Berlusconi a Strasburgo contro la legge Sevelino? Ci sono casi analoghi che potrebbero far intuire il verdetto? «Intanto non ci sono dei precedenti. Quanto ai tempi purtroppo non è possibile calcolarli per colpa dell`arretrato che grava sulla Corte. Abbiano delle categorie prioritarie, ma il ricorso di Berlusconi non rientra tra quelle».
L`Italia si è lacerata sulle unioni civili e ha lasciato fuori l`adozione per i gay. Che segnale dà la Cedu? «La sentenza Oliari dice che la mancanza di un quadro legislativo adeguato che permetta di regolamentare le unioni delle stesso sesso viola l`articolo 8. Nel caso “E.B. contro la Francia” la Corte ha trovato contrario alla Convenzione il diniego all`adozione a una persona basato sulla sua omosessualità». LIANA MILELLA

Foto del profilo di Andrea Gentile

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