L’INTERVISTA: Francesco Nitto Palma, senatore ed ex pm: “I giudici? Dicono no a tutte le riforme” (Il Dubbio)

IL DUBBIO

Francesco Nitto Palma, senatore ed ex pm: “I giudici? Dicono no a tutte le riforme”

Ci sono ex magistrati non popolarissimi tra i loro ex colleghi. Francesco Nitto Palma appartiene di diritto alla categoria. Inutile soffermarsi a capire se è per il fatto di essere stato addirittura guardasigilli. Una cosa è certa: il senatore Palma, che in questa legislatura ha anche presieduto la commissione Giustizia, è uno che dice esattamente quello che pensa. “L’Anm sostiene che i tre mesi di tempo per esercitare l’azione penale sono un termine soffocante? Questa storia deve finire, quei tre mesi sono persino troppi”.
Troppi? Il sindacato dei giudici vuole farci uno sciopero. Senta, la norma inserita nella riforma del processo dice che una volta concluse le indagini il pm deve decidere cosa fare. Non è che deve farlo subito: ha tre mesi per decidere. Trascorso il termine, salvo proroga, il procuratore generale può avocare gli atti. Io penso che esaurite le indagini, sia diritto del cittadino sapere cosa intende fare la Procura. Non capisco davvero la sola ipotesi di uno sciopero.
Secondo l’Anm mancano le strutture materiali per rispettare quei termini. Ecco, davvero questa storia non può andare avanti. Voglio dire: non è che tutte le mancanze del sistema giustizia possono ricadere sui cittadini. Nel 95 per cento dei casi 3 mesi di tempo sono troppi. Mi rendo conto che per alcuni procedimenti il termine di 3 mesi è congruo, ma per gli altri è assolutamente eccessivo.
A lei piace scherzare: intanto l’Anm fa muro anche sulla prescrizione e rischia così di tenere in vita l’odiata ex Cirielli. Da questo punto di vista il discorso dell’Anm è strategico: dicono che la riforma è insufficiente e minacciano lo sciopero non per restare aggrappati all’ex Cirielli evidentemente, ma perché puntano a far diventare legge l’emendamento Casson: dalla sentenza di primo grado, la prescrizione non decorre più.
Ma i numeri in Parlamento, per una modifica simile, non ci sono mai stati. Ma guardi, il ragionamento sulla prescrizione è semplicissimo. Premesso che i colpevoli devono finire in galera, per carità, siamo tutti d’accordo, però credo anche che i colpevoli debbano essere puniti e messi galera entro un lasso temporale che consenta sì di riaffermare la capacità repressiva dello Stato ma senza che in galera ci finisca una persona ormai diversa da quella che ha commesso il fatto. E quando, per giunta, l’allarme sociale generato da quel fatto è venuto meno.
Davigo sostiene che tanto le persone non cambiano. Non approfondiamo. Invito solo a riflettere sul fatto che la prescrizione così com’è modificata dalla riforma può tenere una persona sotto processo per corruzione anche per una trentina d’anni. Ce ne rendiamo conto? In trent’anni quella persona si è sposata, ha avuto figli, può esser diventata pure nonno. Davvero legiferare sulla giustizia ispirati dalla demagogia produce danni terribili. Le faccio un esempio lontano?
Prego. A inizio anni Settanta il caso Valpreda spinse ad abbreviare i termini di carcerazione preventiva in modo che Valpreda uscisse. Pochi mesi dopo ci si accorse che la riforma avrebbe rimesso in libertà gli autori di un terribile duplice omicidio, quello dei fratelli Menegazzo a Roma. Al che le norme sulla carcerazione preventiva cambiarono di nuovo. Attenti a scherzare con la demagogia: quando si tratta di diritto penale si gioca con la vita delle persone.
Ma senza i verdiniani la riforma penale passa? Mi preoccuperei piuttosto di come si comporteranno i senatori dell’Ncd: siamo così sicuri che voteranno compatti una riforma che prevede tempi di prescrizione così lunghi, o che non limita affatto l’invasività delle intercettazioni?
Ma allora il ddl è spacciato. È un’incognita. Lo è anche il comportamento dei senatori vicini a Verdini. Credo sia chiaro che Falanga non darà il suo sì. Il gruppo di Ala potrebbe decidere di non partecipare al voto. Ma qui entriamo nel campo degli accordi tra Renzi e Verdini.
E voi di Forza Italia? Potreste votare qualche articolo? L’aspetto politico va separato dalle valutazioni di merito, per carità. E potrei aggiungere che noi di Forza Italia abbiamo firmato 38 emendamenti di carattere tecnico, senza mai scivolare nell’ostruzionismo. Vedremo, intanto segnalerei che il testo contiene persino qualche errore paradossale.
Di che tipo? Aumentano le pene per scippi e furti ma diminuiscono quelle per le rapine a mano armata: nel ridefinire il reato ci si è dimenticati che su di esso agisce anche l’articolo 63 del codice penale. Il senatore Caliendo lo ha ricordato nella discussione generale. Sul piano complessivo siamo contro la riforma, anche viste le insensatezze di relatori che presentano emendamenti contro il loro partito, con una fiducia ipotizzata per rimediare a tali eccentricità.
La giustizia è troppo appetitosa come strumento di propaganda, per farci riforme sopra? Si fa troppa propaganda, certo. E ogni volta che si mette mano a una riforma della giustizia ci si scontra con i magistrati: non ne ricordo una che abbia avuto il loro consenso. Errico Novi

Foto del profilo di Andrea Gentile

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