L’INTERVISTA: Costa: «Proteggere la famiglia sarà un diritto» (Libero)

LIBERO

Legittima difesa contro i rapinatori
Costa: «Proteggere la famiglia sarà un diritto»
Ragazza presa a martellate in testa sul treno per 15 euro. L`aggressore è un rumeno che andava rimpatriato
All`ottavo furto in casa, si sveglia nella notte, apre il fuoco contro i ladri in fuga sulla sua auto e ne uccide uno
Il ministro Costa: cambieremo la legge, chi tutela sé e gli altri non sarà più in balia dei giudici

«Sulla legittima difesa serve una norma chiara, puntuale e precisa. Non una norma di compromesso. Bisogna avere il coraggio di affrontare il cuore del problema». Enrico Costa, ministro per gli Affari regionali con delega alla Famiglia (Ncd), già viceministro della Giustizia, lancia un messaggio chiaro al Pd: così com`è, la riforma della legittima difesa approvata dalla commissione Giustizia della Camera, il cui esame in Aula è stato sospeso proprio su richiesta dem con la necessità di «ulteriori approfondimenti», serve a poco.
Ministro, cos`è che non la convince del provvedimento all`attenzione di Montecitorio? «La Commissione ha approvato un testo diverso rispetto a quello originario. Ha scelto di intervenire sull`articolo 59
del codice penale, sull`errore, e non sull`articolo 52, ossia sulla legittima difesa. In questo modo, però, si tocca solo una parte del problema.
Ma non è possibile ristrutturare una casa sostituendo un solo mattone».
Come bisognerebbe intervenire? «Individuando e specificando le condizioni, oggettive e soggettive, in presenza delle quali scattano le condizioni per la legittima difesa. Occorre entrare nel dettaglio, stabilire qual è il confine: scrivere ciò che è consentito da quello che non lo è. Altrimenti succede come accaduto per la riforma del 2006».
Quella voluta dall`allora Guardasigilli della Lega, Roberto Castelli? «Una legge salutata con trionfalismo che però si è dimostrata inefficace. Una norma di compromesso, che invece di entrare nello specifico è rimasta generica, lasciandone l`interpretazione, caso per caso, ai magistrati».
Nel Casertano, la scorsa notte, un uomo ha sparato ai ladri in procinto di rubargli l`auto. Un malvivente è morto. «Non entro nel caso specifico. Osservo, però, che la criminalità è cambiata. Non c`è più il ladruncolo che si infila in casa dopo essersi accerta to dell`assenza dei proprietari. Il classico topo d`appartamento pronto a dileguarsi alla vista di una luce accesa».
È aumentata la percezione di insicurezza? «L`ansia e la preoccupazione sono maggiori. Oggi agiscono bande organizzate, che si introducono nelle abitazioni di notte con l`attrezzatura per neutralizzare i proprietari dell`appartamento. È vero che i furti in abitazione sono diminuiti, ma le rapine sono in aumento».
L`opposizione vi accusa di essere più attenti ai diritti dei delinquenti che a quelli delle vittime. «Il Parlamento, alla Camera, ha approvato un emendamento del governo che modifica la disciplina penale del furto in abitazione e della rapina. Sia aumentando le pene minime, sia vietando il bilanciamento con le circostanze attenuanti. L`obiettivo è rendere effettiva la pena, cosa che oggi non accade».
I cittadini ormai non denunciano più i furti… «Nell`ambito della riforma del processo penale abbiamo previsto una norma in base alla quale, dopo un certo periodo di tempo, il cittadino deve avere notizie su quello che, in termini di risultati di indagine, è stato fatto dalle Forze dell`ordine dopo la denuncia. Si tratta di segnali significativi di attenzione nei confronti del cittadino che ci aspettiamo ottengano una rapida approvazione da parte
del Senato».
Prima ha accennato alla necessità di specificare, nel dettaglio, le condizioni per far scattare la legittima difesa: ha già in mente qualche caso concreto? «Ad esempio: distinguere tra un`aggressione di giorno e una di notte; considerare la presenza di altre persone nell’abitazione, in primis i bambini che non possono difendersi; valutare se chi subisce
la minaccia ha già dovuto far fronte ad altre aggressioni. Bisogna mettere il giudice nella condizione migliore per decidere. La stessa magistratura,
nelle audizioni svolte in Parlamento, ha ammesso che con la normativa attuale ci sono state valutazioni difformi».
Non teme che in vista dell`esame parlamentare la diversità di vedute tra voi di Area popolare e il Partito Democratico blocchino il provvedimento? «Non credo. Anche perché il dibattito, su questa materia, è trasversale. Siamo all`inizio del percorso legislativo e sono convinto che ci sia lo spazio per migliorare la riforma. La cosa peggiore sarebbe quella di piantare bandierine che poi non reggono dal punta di vista giuridico».
Sarebbe favorevole, in Parlamento, ad un accordo più ampio rispetto alla maggioranza di governo? «Io lo auspico. L`opposizione
non pensi a norme demagogiche; la maggioranza non commetta l`errore di non prendere in considerazione buone proposte solo perché provenienti dall`opposizione». TOMMASO MONTESANO

PAURA DIFFUSA
Al posto dei topi d`appartamento agiscono bande organizzate che
entrano pronte a neutralizzare i proprietari in ogni modo

FURTI IN CASA
Abbiamo alzato le pene minime, vietando il bilanciamento
con le attenuanti. Va resa effettiva la pena, cosa che oggi non accade

Foto del profilo di Andrea Gentile

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