L’INTERVISTA: Carbone: “Così si delegittimano inchiesta e magistrati” (La Repubblica)

LA REPUBBLICA

L`INTERVISTA/MAURIZIO CARBONE, SEGRETARIO DELL`ANM
Carbone: “Così si delegittimano inchiesta e magistrati”

ROMA. «Basta indagare sulla politica e gli attacchi sono garantiti…». Dice così Maurizio Carbone, magistrato della sinistra di Area, segretario dell`Anm ancora fino a sabato.
Renzi attacca le toghe di Potenza e poi tenta una marcia indietro. Che effetto le fa? «Purtroppo la cosa non ci sorprende, perché da troppi anni ogni volta che un`attività d`indagine coinvolge soggetti politici assistiamo a un tentativo di banalizzare le inchieste, quasi ridicolizzandole, così da delegittimare i pm che le stanno portando avanti. Questo succede
ancora più spesso quando le indagini vengono fatte da procure minori,
come può essere quella di Potenza».
Ne sa qualcosa lei da pm a Taranto, la procura del caso Ilva… «Sì, purtroppo la polemica contro “le procure di provincia” l`abbiamo vissuto sulla nostra pelle qui a Taranto durante tutte le fasi di quel- la delicatissima indagine».
Succede perché le piccole procure sono più indifese o perché si ritiene che li lavorino magistrati più giovani o meno esperti?
«E chiaramente un argomento usato in modo strumentale, offensivo della professionalità di colleghi che lavorano con impegno in uffici troppo spesso poco considerati sul piano delle risorse da parte del governo e delle istituzioni, e che invece sono composti da magistrati competenti, professionalmente attrezzati e abituati anche a sopperire a queste mancanze in realtà ambientali di enorme difficoltà».
Renzi lamenta indagini che non vanno mai a sentenza. «Non so di cosa Renzi stia parlando e comunque ogni indagine ha una propria storia che non può essere confrontata con vicende passate. In questo caso, senza entrare nel merito, siamo di fronte a un`inchiesta che ha già portato all`adozione
di misure cautelari nei confronti di alcuni indagati».
Ammetterà però che i processi vanno per le lunghe… «Il problema è ben noto all`Anm ed è stata una delle questioni che più spesso abbiamo portato all`attenzione del governo chiedendo misure urgenti per far fronte alla gravissima mancanza del personale di segreteria. Il nostro allarme però vale per tutti i processi, e non solo per quelli che riguardano la politica».
Non è giusto chiedere indagini rapide visto che un ministro si è
dimesso, uno è stato interrogato e l`inchiesta tocca il governo? «Non c`è dubbio che in casi come questo, ma noi magistrati lo sappiamo
bene, c`è un`esigenza di particolare celerità, ma allo stesso tempo di massima attenzione e completezza. Fermo restando che le indagini accertano dei fatti, mentre è la politica che ne trae le conseguenze in modo ovviamente autonomo».
Renzi dice che non è Berlusconi, che faceva il legittimo impedimento per bloccare i processi, mentre lui vi manda le carte. «La magistratura accerta í fatti. Lascio ad altri giudicare chi ha ostacolato di più o di meno i giudici». LIANA MILELLA

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