FISCO: Studi di settore non convincenti. I più critici? I commercialisti e i consulenti del lavoro (Italia Oggi Sette)

ITALIA OGGI SETTE

Le categorie professionali si sono dette scontente delle evoluzioni con decorrenza 2015
Studi di settore non convincenti. I più critici? I commercialisti e i consulenti del lavoro

Lun.30 – Studi di settore: le evoluzioni con decorrenza 2015 non convincono affatto le categorie professionali. Scorrendo i verbali delle riunioni tenutesi presso la commissione degli esperti sono molte le perplessità e le criticità sollevate dai rappresentanti delle categorie professionali in sede di presentazione e discussione dei prototipi degli studi di settore evoluti con decorrenza dal periodo d’imposta 2015. Le critiche maggiori sono state sollevate dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e dal Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro in merito alla evoluzione dello studio di settore delle rispettive categorie professionali (studio YK05U evoluzione del precedente WK05U).
I verbali delle suddette riunioni tenutesi presso la Sose, con le osservazioni e le memorie prodotte dalle associazioni di categoria e dalle rappresentanze delle attività professionali, sono reperibili sul sito internet dell’Agenzia delle entrate nella sezione dedicata agli studi di settore.
Interessanti anche le repliche che l’Agenzia delle entrate ha verbalizzato a fronte delle criticità sollevate dalle varie categorie professionali. In generale l’amministrazione finanziaria si è limitata a una presa d’atto delle criticità emerse durante i lavori di evoluzione dei singoli studi di settore, rinviando alla successiva elaborazione dei correttivi anticrisi per una valutazione finale del concreto funzionamento delle evoluzioni in questione. In ultima analisi la raccomandazione formulata dall’Agenzia alle rappresentanze delle professioni è la seguente: «è sempre possibile (e opportuno) comunicare all’Amministrazione finanziaria situazioni eccezionali verificatesi nello svolgimento dell’attività attraverso la compilazione, in sede di trasmissione del modello studi di settore, della sezione «Note aggiuntive» del software GERICO».
Ciò premesso può essere utile sintetizzare brevemente le principali criticità evidenziate dai vertici e dalle rappresentanze delle categorie professionali i cui studi di settore sono stati evoluti per il triennio 2015-2017, perché le stesse potrebbero rappresentare valido spunto difensivo per i contribuenti che verranno a trovarsi in difficoltà al momento dell’applicazione dello studio evoluto alla loro realtà economica già nel prossimo modello Unico 2016.
Commercialisti e consulenti del lavoro (nuovo studio YK05U). Come abbiamo già accennato le maggiori critiche alla versione evoluta dello studio di settore sono state espresse dai vertici delle due professioni economiche e contabili in oggetto. In primo luogo il Consiglio nazionale dell’ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e il Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro hanno sollevato perplessità e richieste di modifica alla clusterizzazione sulla quale si basa il nuovo studio di settore evoluto, perché ritenuta non conforme alle reali modalità di svolgimento delle attività professionali in questione.
Tra le altre criticità evidenziate c’è l’aumento del valore da 5 a 10 euro per gli inoltri telematici esclusi da forfait (modelli F24 e simili) considerata per i calcoli della variabile D 15 del nuovo studio evoluto. Secondo i professionisti l’incremento di questa voce di compenso, in assenza di adeguati supporti economico statistici, è errata e impropria e può condurre a situazioni di non congruità difficilmente giustificabili dal professionista. Per quanto consta ai vertici delle due categorie gli studi dei commercialisti e dei consulenti del lavoro, nell’ultimo triennio, non hanno avuto la possibilità di raddoppiare le tariffe relative a detti servizi.
Oltre all’incremento di detta variabile vengono poi lamentati anche elevati e ingiustificati valori in aumento per servizi quali i modelli Iva (anche se in Unico), l’assistenza al contribuente in fase precontenziosa, che spesso si risolve in un incontro all’Agenzia delle entrate, le consulenze e i pareri resi dai professionisti negli ambiti contabili, fiscale e societario nonché in materia di consulenza aziendale organizzativa e finanziaria.
Tutta questa serie di incrementi introdotti nei calcoli di Gerico non rispecchiano, secondo i vertici delle due categorie, la realtà economica che caratterizza lo svolgimento della professione di commercialista e di consulente del lavoro con il rischio che il tutto finisca per tradursi in situazioni di non congruità che possono innescare verifiche, contenziosi e comunque perdite di tempo che nella fattispecie sarebbero del tutto ingiustificate.
Scorrendo ulteriormente i resoconti delle riunioni si apprende poi che su alcune delle criticità sopra riportate vi siano stati adeguati interventi correttivi da parte dell’amministrazione finanziaria, in particolare per quanto attiene alla questione dell’errata clusterizzazione dello studio evoluto.
Attività mediche e paramediche (nuovi studi WK10U e WK19U). Secondo la Federazione italiana medici di medicina generale la versione evoluta dello studio di settore presenta alcune criticità con particolare riferimento all’indicatore «rendimento lordo per addetto, in presenza di spese per lavoro dipendente o assimilato».
I medici di base, si legge nella memoria della Federazione, «in forza dei sempre più frequenti accordi regionali tra Usll e medico, le stesse Usll richiedono (versus impongono) al medico di medicina generale di dotarsi di personale infermieristico e/o di segreteria». In casi del genere c’è la fondata possibilità che insorgano rischi di non coerenza tributaria tra medici massimalisti e quelli che invece si collocano su un livello di assistiti più basso.
Anche le rappresentanze delle attività paramediche lamentano un ingiustificato aumento della soglia di compensi richiesti dal nuovo studio di settore ai fini della congruità. Aumento che non risulta giustificato in modo alcuno dalla contingenza economica in generale e dall’andamento dell’attività professionale in particolare. Soprattutto per gli infermieri professionali i dati rilevati evidenziano una flessione di redditività già iniziata del biennio 2012-13 e ulteriormente aggravatasi nel biennio 2014-15.
Geometri (nuovo studio YK03U). Le critiche avanzate dal Consiglio nazionale dei geometri riguardano non tanto le variabili di congruità del nuovo studio di settore della categoria ma piuttosto il concreto funzionamento dei nuovi indicatori economici di coerenza. Secondo i vertici della categoria la crisi economica deve essere valutata anche in relazione ai calcoli che lo studio di settore effettua in termini non solo di congruità ma anche su tutti gli altri indicatori dello studio. Relativamente a tali indicatori dunque il Consiglio nazionale ha espresso un giudizio negativo anche per la mancata condivisione con la categoria delle novità introdotte nello studio di settore evoluto.
A fronte delle criticità suddette e di altre evidenziate nei verbali reperibili sul sito internet dell’Agenzia (es. quelle dei veterinari) vi sono poi versioni evolute dei nuovi studi di settore dei lavoratori autonomi che hanno passato indenne il vaglio delle rappresentanze professionali. Il riferimento è, far gli altri, al nuovo studio degli avvocati (YK04U) degli ingegneri (WK23U), dei periti agrari (WK24U) e degli agronomi (WK25U) per i quali nei resoconti delle riunioni presso la Sose si legge «non sono pervenute osservazioni da parte delle Organizzazioni di categoria interessate» che equivale a un tacito assenso circa la nuova versione evoluta del relativo studio di settore. Andrea Bongi

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