FISCO: Precompilata, scatta l’ora delle integrazioni (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE
Precompilata, scatta l’ora delle integrazioni
Da domani sarà possibile modificare o accettare i modelli 730 e Unico predisposti dalle Entrate
Dom.1 – Vedere ma non toccare: da domani non sarà più così. La precompilata 2016 entra nel vivo. Sono le ultime ore di sola consultazione (per chi fosse già entrato) per il 730 o l’Unico predisposto delle Entrate. Lunedì 2 maggio è il giorno che fa da spartiacque per l’operazione dichiarazione dei redditi: diventa, infatti, possibile agire sul modello e decidere come comportarsi a seconda delle situazioni. Le azioni possibili sono sostanzialmente tre: la modifica della dichiarazione compilata dall’Agenzia, l’integrazione dei dati o l’accettazione e l’invio. Solo quest’ultima opzione consente al contribuente di ottenere i vantaggi concessi dalla precompilata, che consistono nell’esclusione dai controlli formali sugli oneri caricati dall’amministrazione finanziari. I controlli, infatti, restano per chi integra o modifica (con effetti su imponibile e imposte dovuta) la dichiarazione. Due ipotesi che, nonostante i 700 milioni di dati in più arrivati rispetto al 2015, rischiano di essere comunque ancora diffuse. Da un lato, infatti, bisogna tener conto che non tutti i dati relativi alle detrazioni e deduzioni sono presenti nella precompilata. Questo sia perché ce ne sono alcune per cui non è stato ancora previsto l’obbligo di comunicazione: i casi più tipici sono rappresentati dalle spese familiari, come l’iscrizione all’asilo, l’iscrizione dei figli in palestra o piscina o ancora le locazioni per gli studenti fuori sede. Ma anche perché tra le spese già trasmesse alcune voci sicuramente mancheranno. Un esempio? Gli scontrini delle farmacie per i medicinali da banco, come per esempio l’aspirina. Quest’anno alcuni problemi tecnici e i tempi stretti non hanno permesso l’inserimento automatico di queste voci e pertanto chi vorrà detrarre l’acquisto di farmaci dovrà integrare la dichiarazione precompilata. Anche poi quando le spese sono state trasmesse potrebbe essere necessaria l’integrazione. È il caso dei costi sostenuti nel 2015 per lavori di ristrutturazioni o risparmio energetico, che danno diritto rispettivamente alle detrazioni del 50% e del 65 per cento. Il dato non è stato inserito direttamente in precompilata ma nel foglio illustrativo a causa della necessità di riscontrare preventivamente le condizioni soggettive (come il possesso o la detenzione dell’immobile) e oggettive (per esempio la tipologia di intervento e un limite di spesa). Quindi sarà il contribuente a doverlo verificare e a scegliere se inserirlo in dichiarazione.
Dall’altro lato, c’è una questione legata all’affidabilità dei dati inseriti nella precompilata. Le prime segnalazioni arrivate al Sole 24 Ore (è attivo sempre il canale e-mail all’indirizzo: ilmiogiornale@ilsole24ore.com) hanno evidenziato che non sempre le informazioni sono presenti in modo completo o rispondente all’effettiva situazione del contribuente. Senza generalizzare, anche perché al momento non ci sono evidenze statistiche a supporto, è comunque opportuno fare un attento monitoraggio dei dati: a cominciare dall’anagrafica, passando agli immobili per arrivare poi a redditi e oneri detraibili o deducibili. Del resto, la stessa Agenzia già a Telefisco e poi nella circolare 12/E/2016 ha messo nero su bianco che «il contribuente è sempre tenuto a verificare i dati proposti» con la dichiarazione precompilata, «apportando le necessarie modifiche o integrazioni nel caso in cui riscontri dati non corretti o incompleti».
In questo contesto, si aggiunge anche la possibilità (al debutto da quest’anno) di presentare la precompilata congiunta. La procedura andrà testata proprio in fase di trasmissione e prevede un meccanismo di doppia conferma in quanto entrambi i coniugi dovranno indicare nel rispettivo modello il codice fiscale del consorte e il consenso alla presentazione di un’unica dichiarazione dei redditi.
Comunque non sempre il contribuente potrebbe sentirsela di procedere con il «fai-da-te». A quel punto, la strada sarà di fatto obbligata e bisognerà rivolgersi a un intermediario. E qui entra in ballo il test di convenienza per chi sceglie di farsi assistere da un Caf o un professionista abilitato: l’assistenza fiscale, infatti, ha un costo (molto variabile da città a città e a seconda dell’intervento necessario, come documentato dal Sole 24 Ore del 4 aprile). Per questo è utile verificare che la detrazione maggiore che si otterrebbe con una modifica non sia superiore alla spesa per il Caf.
In teoria il tempo c’è. La trasmissione del 730 sarà possibile fino al 7 luglio, ma potrebbe arrivare strada facendo la proroga al 25 luglio come richiesto dalla commissione Finanze della Camera. Mentre per l’Unico la scadenza è il 30 settembre. Francesca Milano Giovanni Parente

Foto del profilo di Andrea Gentile

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