FISCO: Partite Iva, le scadenze e la fiducia sulla parola di Giorgio Gavelli (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Partite Iva, le scadenze e la fiducia sulla parola

di Giorgio Gavelli

I sostituti d’imposta dei soggetti con redditi non dichiarabili tramite «730» devono riporre tanta fiducia nell’Agenzia, poiché la trasmissione oltre la data del 7 marzo è, per il secondo anno, «appesa alle parole» ma non disposta per legge.
Il termine per la trasmissione di tutte le certificazioni uniche (Cu) è indicato dall’articolo 4, comma 6-quinquies del Dpr 322/98 nel 7 marzo dell’anno successivo a quello in cui le somme sono state corrisposte e il medesimo termine è riportato al paragrafo 2.4 delle istruzioni al modello, a pena di sanzioni assai pesanti. L’anno scorso, prima con comunicato del 12 febbraio e poi con la circolare 6/E/2015, venne consentito il posticipo della trasmissione delle «Cu» destinate ai «non settentrentisti», ma solo con circolare 26/E/2015 (ossia il 7 luglio) è stato chiarito che questo termine avrebbe coinciso con quello di presentazione del «770».
Quest’anno lo stesso chiarimento è stato fornito in occasione di Telefisco 2016 ma non ancora ufficializzato. Chi ha tralasciato la trasmissione di queste certificazioni entro il 7 marzo lo ha fatto, quindi, sulla parola. Peraltro, anche per il 2016 la tolleranza sembra più di carattere eccezionale che a regime. Poiché la fissazione di un termine più comodo per la trasmissione di queste certificazioni non crea alcun intralcio all’operazione «730 precompilato», sarebbe opportuno, anche per una maggior certezza nei termini, che fosse il legislatore a indicare, una volta per tutte, una scadenza di trasmissione per le «Cu» in esame (essenzialmente destinate a soggetti con partita Iva) differente e più ampia rispetto a quella del 7 marzo.

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