FISCO: Liti fiscali, ricorsi giù del 10,5% (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Contenzioso tributario. Nel secondo trimestre in calo i giudizi ancora pendenti (-9,5% rispetto al 2015)
Liti fiscali, ricorsi giù del 10,5%

Si litiga meno con il fisco, ma questa non è una novità: sono anni che il trend del contenzioso tributario è in (lieve) calo, nonostante le tempeste che agitano le commissioni tributarie e il buon funzionamento della giustizia tributaria.
Il rapporto trimestrale sull’andamento del contenzioso tributario (aprile-giugno 2016) è stato diffuso ieri dal ministero dell’Economia (dipartimento delle Finanze): nel secondo trimestre 2016 le controversie tributarie pendenti si sono complessivamente ridotte infatti di circa il 9,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a conferma, scrive il Mef, di un trend positivo iniziato già dal mese di giugno 2012.
Nei primi sei mesi del 2016, rispetto all’analogo periodo del 2015, si registra una diminuzione del 10,55% dei ricorsi complessivamente presentati presso le Commissioni tributarie, mentre i ricorsi definiti mostrano una riduzione del 2,35 per cento.
Nel solo secondo trimestre le controversie pervenute in entrambi i gradi di giudizio sono state 68.559, facendo registrare una riduzione dei nuovi contenziosi dell’1,73% (pari a -1.204 ricorsi) rispetto allo stesso periodo del 2015.
Nel periodo in esame le controversie definite sono state 81.322, con un aumento delle decisioni dello 0,64% (pari a + 518 ricorsi) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Scendendo nel dettaglio, le nuove controversie presentate in primo grado presso le Commissioni tributarie provinciali (Ctp), pari a 49.484, secondo i dati Mef segnano un calo dell’1,57% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.
I ricorsi definiti, pari a 64.992, evidenziano una riduzione del 2,25% rispetto all’analogo periodo del 2015. Quanto al trend su base mensile, rispetto al luglio 2015, a giugno 2016 risultano pervenuti 3008 ricorsi in più, ma ne sono stati definiti 213 in meno. Un dato, quindi, non del tutto positivo.
Va meglio nelle Commissioni tributarie regionali (Ctr), dove gli appelli pervenuti nel periodo aprile-giugno 2016, pari a 19.075, registrano nel complesso un calo del 2,12% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.
Gli appelli definiti, pari a 16.330, sono saliti del 14,07 per cento. Quanto al trend su base mensile, rispetto al luglio 2015, a giugno 2016 risultano pervenuti solo 95 ricorsi in meno, ma ne sono stati definiti 509 in più. Quindi va meglio rispetto alle Ctp.
Complessivamente, comunque, la giacenza scende del 9,5 %: non cresce, e questo è certamente un successo, ma neppure cala significativamente. Rispetto ai due gradi di giudizio, l’andamento è diverso: presso le Cpt è calata del 15,3% mentre presso le Ctr è aumentata dell’8%. Nelle commissioni provinciali la quota di giudizi completamente favorevoli all’Ente impositore è stata di circa il 45%, per un valore complessivo di 2.691,12 milioni di euro, mentre quella dei giudizi completamente favorevoli al contribuente è stata di circa il 31%, per un valore di 1.452,39 milioni. La percentuale delle controversie concluse con giudizi intermedi è stata di circa il 12%, per un valore complessivo di 899,18 milioni.
In appello, la quota di giudizi completamente favorevoli all’Ente impositore è stata di circa il 47%, per un valore complessivo di 1.328,52 milioni di euro, quella dei giudizi completamente positivi nei confronti del contribuente è stata pari a circa il 38%, per un valore complessivo di 1.143,95 milioni. Le controversie concluse con giudizi intermedi rappresentano circa l’8%, per un valore complessivo di 490,44 milioni di euro. Sa.Fo.

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