FISCO: L’integrativa «apre» anche all’Iva (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

 

 

 

Dl fiscale. Fra oggi e domani l’esame degli emendamenti alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera

L’integrativa «apre» anche all’Iva

Compensazione già dal primo anno successivo alle correzioni

 

 

 

Roma. La dichiarazione integrativa a favore “apre” all’Iva con la possibilità di compensazione con le stesse regole delle dirette. Semplificazioni degli adempimenti allargata alle dogane e alle accise, così come estensione del ravvedimento anche ai tributi doganali e alle accise. E sempre sul fronte delle accise e dell’Iva “afferente”, spunta anche una chiusura delle liti pendenti per violazioni in materia di accisa su prodotti energetici, alcol e bevande contestate ante 1° aprile 2010 (emendamento 5.06 Marco Di Maio, Pd). Sono solo alcune delle novità contenute negli emendamenti al decreto legge fiscale presentate dalla maggioranza e su cui oggi le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera diranno la loro, entrando nel merito. L’obiettivo è chiudere il provvedimento nella nottata di oggi così da consegnare il Dl collegato alla manovra di bilancio all’Aula di Montecitorio per giovedì. Ieri la mannaia delle inammissibilità, tra bocciature e ricorsi serali, ha tagliato oltre 350 emendamenti dei 1.018 presentati. A pesare sullo stop ai nastri di partenza delle proposte di modifica, hanno spiegato i presidenti delle due commissioni Francesco Boccia (Pd) e Maurizio Bernardo (Ap), soprattutto l’estraneità per materia o l’introduzione di nuove o maggiori spese.

Con un emendamento (5.2) del Pd, primo firmatario Michele Pelillo, si prova a riscrivere la norma del Dl fiscale sulla dichiarazione integrativa. Come per le imposte sui redditi e per l’Irap anche per l’Iva viene stabilito che il credito maturato dall’integrativa a favore può essere chiesto a rimborso o speso in compensazione con debiti maturati a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata presenta la dichiarazione integrativa. Non solo. Nel rispetto delle esigenze erariali e per restare in linea con l’attuale quadro interpretativo non viene fissato alcun limite alla compensazione nel caso di errori contabili sulla competenza e viene chiarito espressamente che il contribuente può far valere le situazioni a proprio favore anche in sede di accertamento e contenzioso.

Nella mattinata di oggi le commissioni si concentreranno sugli articoli da 8 a 15 che prevedono il finanziamento di spese indifferibili come quelle per il Fondo occupazione o l’anticipo al 2016 del Fondo di garanzia per le Pmi. Attesi anche alcuni emendamenti del Governo, tra cui uno sulla Libia e uno sullo Human Tchnopole, la società chiamata a gestire l’area dell’Expo.
Dopo l’Aula e fino a tarda notte si entrerà nel vivo delle disposizioni fiscali, a partire dalla trasformazione di Equitalia in ente pubblico economico con particolare attenzione alla rottamazione delle cartelle. Sulla trasformazione del concessionario della riscossione spiccano gli emendamenti bipartisan per dire addio all’aggio o quanto meno per dimezzarlo. Come ha sottolineato lo stesso Boccia (Pd), occorre evitare che dal 23 gennaio 2017 (termine per la presentazione delle istanze di adesione alla rottamazione delle cartelle) tutto torni allo stesso punto e per questo sarà necessario rivedere le rateizzazioni così come le sanzioni e la misura dell’aggio.

Oltre a confermare la necessità di estendere la sanatoria delle cartelle anche ai 4.500 comuni fuori dal sistema di Equitalia e che oggi riscuotono attraverso l’ingiunzione di pagamento (si veda Il Sole 24 Ore di domenica scorsa), la maggioranza punta a introdurre un robusto pacchetto di semplificazioni degli adempimenti.In questo senso va letto l’emendamento del Pd (4.01) che interviene con alcune norme mirate sul testo unico delle accise. Tra le modifiche che si vogliono approvare spiccano l’introduzione del contraddittorio preventivo anche in materia di accertamento delle accise: entro 60 giorni dalla notifica del Pvc il contribuente può presentare osservazioni e richieste prima della notifica dell’avviso di pagamento. Con un’altra norma si prevede la dilazione in due rate per il pagamento delle imposte da parte dei titolari di depositi fiscali in difficoltà. Altro fronte aperto è quello dei rimborsi dove si introduce il principio che la decorrenza dell’istanza è di due anni a partire dall’atto di versamento o da quando può essere esercitato il diritto. Infine per le prescrizioni in materia di accise il termine diventa di 10 anni in caso di denunce penali. Sul fronte accise, come detto, arriva sia il ravvedimento che includerà anche le imposte doganali, nonché una definizione delle liti pendenti: pagamento di un importo pari al 20% dell’accisa e dell’Iva, sempreché il procedimento penale non sia già arrivato a sentenza di condanna in giudicato. Resta comunque fermo il recupero delle imposte nei confronti del contribuente che ha commesso il reato. Marco Mobili Giovanni Parente

Foto del profilo di Andrea Gentile

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