FISCO: La mediazione evita un ricorso su due (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Liti tributarie. I dati sul contenzioso relativi al 2015
La mediazione evita un ricorso su due

Nel 2015 si conferma il trend di decremento dei ricorsi tributari e il successo della mediazione: l’indice di proficuità della mediazione, infatti, si attesta al 52,8 per cento. Significa, in pratica, che delle 115.734 istanze di mediazione presentate nel 2015, soltanto 54.599 si sono trasformate in un ricorso in Commissione tributaria. La mediazione ha, dunque, permesso di evitare 61.135 controversie nell’ultimo anno. Se si prendono in considerazione gli ultimi tre anni (dal 1° aprile 2012, data di entrata in vigore dell’istituto) il tasso di proficuità della mediazione sale al 55, 4%: su circa 340mila istanze, solo 151mila sono finite in contenzioso.
Il successo della mediazione ha prodotto effetti favorevoli sia sul flusso dei ricorsi notificati che sugli esiti del contenzioso.
Sul fronte dei ricorsi in Commissione tributaria provinciale nel 2015 si è registrata una ulteriore riduzione rispetto al 2014, che conferma il trend degli ultimi anni: significativa è la riduzione rispetto al 2011 (ultimo anno prima dell’introduzione della mediazione), pari al 47,5 per cento.
Il contenzioso tributario rappresenta il 30% del totale dei ricorsi in Cassazione.
I ricorsi presentati nel 2015 sono in totale aumentati del 3,8% rispetto al 2014 (da 9.025 a 9.366). Per la prima volta i ricorsi presentati dal contribuente hanno superato quelli presentati dall’agenzia delle Entrate (51,5% contro 48,5%). Le vittorie dei contribuenti sono numericamente molto inferiori a quelle dell’agenzia delle Entrate: in percentuale il contribuente ha avuto ragione nel 22,6% dei casi, mentre l’Agenzia ha trionfato il 77,4% delle volte.
Nella veste di ricorrente l’agenzia delle Entrate vince nel 69,5% dei casi, mentre quanto il ricorso è proposto dal contribuente le Entrate ne escono vincitrici il 91,9% delle volte .
Ma perché si arriva in Cassazione? La risposta è nei dati delle impugnazioni delle sentenze: il contribuente impugna una decisione sfavorevole nel 22,1% dei casi; l’Agenzia lo fa nel 22,3% delle liti. L’elevata propensione all’impugnazione da parte dell’Agenzia è – molto probabilmente – frutto dell’elevato indice di vittoria in Cassazione.
I dati sul contenzioso tributario 2015 mostrano che oltre il 97% degli accertamenti viene confermato per effetto di adesione o acquiescenza da parte del contribuente o a seguito del controllo giurisdizionale.
Ancora più favorevole è l’indice di conflittualità sulle cartelle di pagamento, interessate da contenzioso nel 2% circa dei casi. L’indice di conflittualità misura con maggiore efficacia l’evoluzione del rapporto tra Agenzia e contribuente. Fr.Mi.

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