FISCO: Assegnazione, soci e imprese all’esame-costi (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Adempimenti. Si avvicina la scadenza del 30 settembre
Assegnazione, soci e imprese all’esame-costi

Calcoli su più fronti per stabilire la convenienza di assegnazioni e cessioni agevolate. Ad appena dieci giorni dalla scadenza (salvo naturalmente eventuali proroghe), i contribuenti devono nuovamente valutare l’opportunità di avvalersi della fuoriuscita dei beni immobili strumentali dal regime di impresa tenendo conto dei tanti chiarimenti contenuti nella circolare 37/E. Da considerare, in aggiunta ai conteggi di base, gli effetti delle modalità di contabilizzazione, i vincoli all’utilizzo delle riserve e la scelta tra cessione e assegnazione.
Imposta sostitutiva
In vista della scadenza del 30 settembre, le società rifanno i calcoli dei costi e dei benefici delle assegnazioni, considerando, oltre alle regole già note, gli aspetti particolari dell’operazione, illustrati per la prima volta nella circolare 37/E del 16 settembre (si veda il Sole 24 Ore del 17 settembre).
Nella determinazione dell’imposta sostitutiva, che costituisce il primo step del calcolo, occorre verificare se vi sono anche beni merce che escono per importi (valore catastale o normale) inferiori al costo fiscale. In tal caso, infatti, il differenziale negativo (anziché essere dedotto ordinariamente dal reddito) deve essere portato a riduzione della plusvalenza rilevata su altri beni, per determinare un importo netto su cui si quantifica l’imposta.
Da rivedere, sotto diversi profili, anche i calcoli per i soci. Per le società di persone, la circolare prevede la tassazione del socio se il costo della partecipazione scende sottozero (costo originario più plusvalenza assoggettata alla sostitutiva meno valore normale/catastale del bene assegnato) e ciò anche nelle assegnazioni con riserve di utili e dunque al di fuori dei casi indicati nell’articolo 47, comma 7, del Tuir. Chi si trova in questa situazione vedrà dunque incrementare l’onere della operazione.
Contabilità e fisco
Un passaggio fondamentale riguarda la contabilizzazione dell’uscita del bene. Se è vero infatti che, a prescindere dal criterio utilizzato, la tassazione sostitutiva è immutata (e così pure l’imposizione sul socio come dividendo che è indipendente dall’entità delle riserve annullate), vi sono svariate ricadute che derivano dal differente valore contabilizzato. In primo luogo, posto che l’assegnazione è consentita solo se vi sono riserve almeno pari al valore di contabilizzazione, dall’individuazione di quest’ultimo parametro può dipendere la fattibilità stessa dell’operazione. La carenza di riserve potrebbe aggirarsi riducendo il valore (contabile) di uscita del bene (a parità di calcolo della plusvalenza fiscale). La circolare richiede che la valorizzazione sia conforme alle regole contabili, ma va ricordato che nessun principio Oic si occupa della questione e che il documento del consiglio nazionale dei dottori commercialisti del marzo 2016 si limita a illustrare le scritture contabili senza prendere posizione su quale sia il criterio di valorizzazione corretto.
Plusvalenze e Rol
Se si iscrive l’assegnazione al valore normale (superiore al costo), a fronte della riduzione delle riserve (purché siano capienti), sorge una plusvalenza (voce A5 del conto economico) che, ancorché non venga tassata (né Ires né Irap perché “coperta” dalla sostitutiva), genera effetti favorevoli, aumentando il Rol, il plafond delle spese di rappresentanza e anche (pur in assenza di indicazioni nella circolare) i proventi per il test delle società di comodo. Attenzione però: se l’utile generato dalla plusvalenza verrà distribuito ai soci, scatterà la tassazione ordinaria come dividendo. Se si opta per la cessione ai soci, l’eventuale plusvalenza contabile, una volta transitata nell’utile e nelle riserve, comporterà, in caso di distribuzione, la tassazione sul socio, ma al netto di quanto assoggettato a imposta sostitutiva.
In caso di minusvalenza, questa sarà indeducibile (ma non per l’Irap) per i beni immobilizzati, mentre ridurrà l’imponibile (Ires e Irap) per i beni merce, purché l’uscita sia stata contabilizzata al valore normale. In questo caso, però, scattano penalizzazioni nel calcolo del Rol. Luca Gaiani

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