DECRETO BANCHE: Sul decreto banche si profila il voto di fiducia (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Credito. Approvati in commissione i primi 6 articoli
Sul decreto banche si profila il voto di fiducia

Milano. Possibile voto di fiducia sul decreto legge banche. Questa la voce che al Senato sta prendendo sempre più corpo. Anche perché i tempi di esame si sono, sia pure leggermente allungati. Oggi in commissione Finanze del Senato si dovrebbe affrontare il voto sugli emendamenti che riguardano gli indennizzi agli obbligazionisti delle 4 banche in default, su cui però eventuali modifiche saranno solo marginali. La tabella di marcia è stringente e l’approdo in Aula dovrebbe esserci entro domani con la fiducia in Aula che si replicherà nel passaggio alla Camera.
Sui rimborsi «la platea è già amplissima», ha detto il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, il quale ha ribadito che i due requisiti per accedere al rimborso automatico (un patrimonio mobiliare di proprietà inferiore a 100mila euro o un reddito ai fini dell’Irpef inferiore a 35mila euro) «sono due criteri indissolubili».
Dopo una riunione fiume ieri mattina con il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, dove si sono concordate le poche aperture e il percorso del provvedimento, durante la seduta pomeridiana sono stati approvati una manciata di emendamenti ai primi articoli che riguardano il patto marciano e il recupero dei crediti con le disposizioni sulle espropriazioni forzate. Ne sono stati respinti la maggior parte, compresi quelli che puntavano a rivedere la norma sul patto marciano consentendo l’estinzione del debito dell’impresa anche se la vendita dell’immobile non copre l’intero ammontare. In corso di riformulazione la proposta che punta a venire incontro all’impresa che abbia restituito già l’80% o il 90% del debito, prevedendo più tempo, da 3 a 4 rate non pagate, prima di far scattare il pignoramento.
Disco verde a un’altra proposta dei relatori relativa alle procedure di rilascio dell’immobile in caso di mancato pagamento nel cosiddetto rent to buy. Esulta sul punto Confedilizia: «la commissione Finanze del Senato ha approvato un emendamento che prevede l’applicazione, anche per il contratto di rent to buy, del procedimento per convalida di sfratto. La misura consentirà di risolvere un problema – quello delle garanzie per il proprietario nelle fasi patologiche del rapporto – che Confedilizia aveva segnalato sin dall’introduzione dell’istituto».
«Si tratta – spiega la Confederazione della proprietà immobiliare – dei casi in cui il proprietario non riceva più il corrispettivo convenuto per il godimento dell’immobile oppure di quelli in cui, al termine del periodo stabilito, non venga rispettato l’impegno all’acquisto e il “conduttore” permanga nell’immobile».
Accantonato, per ora, l’emendamento dei relatori, contestato dai dottori commercialisti, sull’istituzione di un registro dei professionisti deputati alla vendita dei beni pignorati. Approvato anche un emendamento all’articolo 4 sulle procedure di espropriazione forzata, sulla liberazione dell’immobile pignorato.
G. Ne.

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