DECRETO BANCHE: Pegni non possessori in chiaro (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

Approvati ieri emendamenti al decreto banche (59/2016). Espropri con più tutele
Pegni non possessori in chiaro
Registro con accesso diretto ai soggetti autorizzati

Un registro dei pegni non possessori chiaro, completo e con accesso diretto ai soli soggetti autorizzati. E arriva la possibilità di impugnare il provvedimento con cui il giudice dell’esecuzione dispone della liberazione dell’immobile pignorato. Questo il contenuto di alcuni degli emendamenti approvati ieri in sede di discussione in commissione finanze del senato del dl banche (59/2016). Resta invece alta l’attesa riguardo al possibile restyling del criterio del reddito nella valutazione dei soggetti aventi diritto al rimborso dei propri investimenti anche se ieri il sottosegretario Paolo Baretta ha anticipato che sui rimborsi «la platea è già amplissima» ribadendo che i due requisiti per accedere al rimborso automatico (un patrimonio mobiliare di proprietà inferiore a 100 mila euro o un reddito ai fini dell’Irpef inferiore a 35 mila euro) «sono due criteri indissolubili». Per avere conferme a riguardo bisognerà però attendere l’esame degli articoli dal 7 al 12, da concludersi in via obbligatoria entro domani mattina. La tabella di marcia è stringente e l’approdo in aula dovrebbe esserci entro giovedì con la fiducia in senato che si replicherà nel passaggio alla camera.
Lo stato dell’iter. L’esame alle proposte di modifica del testo che, oltre a introdurre misure volte ad accelerare il processo di recupero crediti da parte degli istituti di credito, dispone il ristoro dei risparmiatori coinvolti nel salvataggio di banca Marche, banca Etruria, Cariferrara e Carichieti, è iniziato nella tarda mattinata di ieri. Dopo il confronto diretto a palazzo Madama degli esponenti della maggioranza di camera e senato (tra cui il presidente della commissione finanze, Mauro Maria Marino, il relatore Karl Zeller e l’onorevole Michele Pelillo, assieme col sottosegretario all’economia, Pier paolo Baretta), la commissione finanze ha ripreso i lavori partendo dal capitolo del recupero crediti, riservandosi di affrontare tra oggi e domani la questione dei risarcimenti. Certo è che una chiusa all’iter dovrà esser data entro il primo pomeriggio di domani, quando il testo, da calendario, dovrebbe approdare in aula. Originariamente la scadenza era attesa per ieri.
Immobili pignorati, più tutela. Tra gli emendamenti approvati, quello che prevede la possibilità di impugnare il provvedimento con cui il giudice dell’esecuzione dispone la liberazione dell’immobile pignorato quando il giudice stesso non ritiene che il debitore debba continuare ad abitare l’immobile. Una liberazione che deve avvenire senza oneri per l’aggiudicatario o l’assegnatario o l’acquirente. Modifiche toccano anche l’art. 560 del codice di procedura civile, rubricato «modo della custodia». Il decreto legge riscrive la parte dedicata all’espropriazione immobiliare prevedendo una serie di nuovi adempimenti per il custode. Un emendamento approvato aggiunge che «quando nell’immobile si trovano beni mobili che non debbono essere consegnati ovvero documenti inerenti lo svolgimento di attività imprenditoriale o professionale, il custode giudiziario intima alla parte tenuta al rilascio ovvero a colui al quale gli stessi risultano appartenere di asportarli, assegnandogli il relativo termine, non inferiore a 30 giorni, salvi i casi di urgenza».
Salva risparmiatori. L’intervento una tantum per il ristoro degli obbligazionisti, così come previsto dal dl banche, prevedeva l’accesso immediato al risarcimento per i sottoscrittori di strumenti subordinate prima della data del 12 giugno 2015, giorno di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Europea della direttiva contenente le norme sul bail-in. Il tetto massimo di rimborso era fissato all’80% del corrispettivo totale perso, a condizione che il soggetto vantasse patrimonio mobiliare inferiore ai 100 mila euro o reddito personale lordo non superiore ai 35 mila. Tali norme, attualmente al vaglio della commissione, potranno essere modificate col solo benestare della Commissione europea, che pone rigidi paletti in quanto a divieto di aiuti di stato. Gli emendamenti a riguardo, esaminati in queste ore, mirano ad allargare la platea dei risparmiatori che hanno sottoscritto strumenti obbligazionari senza la consapevolezza del rischio in essere, nonché di capire se ci siano possibilità di modificare il tetto dei risarcimenti forfait avvicinandolo al 100%. Cristina Bartelli e Gloria Grigolon

Foto del profilo di Andrea Gentile

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