DDL CONCORRENZA: Testimoni dell’incidente: proposta al Senato una norma scandalosa (omniauto.it)

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Testimoni dell’incidente: proposta al Senato una norma scandalosa
Secondo l’Organismo unitario dell’avvocatura italiana lede i diritti dei danneggiati

Pesantissimo emendamento (proposta di modifica) al Disegno legge Concorrenza, in discussione al Senato: riguarda i testimoni di un incidente (qui vi ricordiamo quando e perché fanno la differenza). E ha il chiaro obiettivo di tagliare i risarcimenti Rca, a esclusivo beneficio delle assicurazioni. Che da anni premono affinché arrivi una norma del genere. Questo il testo: “In caso di sinistri con soli danni a cose, l’identificazione di eventuali testimoni sul luogo di accadimento dell’incidente deve risultare dalla denuncia di sinistro o comunque dal primo atto formale del danneggiato nei confronti dell’impresa o, in mancanza, deve essere richiesta dall’impresa assicurativa con espresso avviso all’assicurato delle conseguenze processuali della mancata risposta. In quest’ultimo caso, l’impresa di assicurazione deve effettuare la richiesta di indicazione dei testimoni con raccomandata con avviso di ricevimento entro il termine di sessanta giorni dalla denuncia del sinistro e la parte che riceve tale richiesta effettua la comunicazione dei testimoni, a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento, entro il termine di sessanta giorni dalla ricezione della richiesta. L’impresa di assicurazione deve procedere a sua volta all’individuazione e alla comunicazione di eventuali ulteriori testimoni entro il termine di sessanta giorni. Fatte salve le risultanze contenute in verbali delle autorità di polizia intervenute sul luogo dell’incidente, l’identificazione dei testimoni avvenuta in un momento successivo comporta l’inammissibilità della prova testimoniale addotta”.
Traduzione in parole semplici
O indichi subito i testimoni oppure sei spacciato: non può avere testimoni pronti a dire che sei dalla parte della ragione nell’incidente. Obiettivo, limitare le truffe, i testimoni che saltano fuori dal nulla.
Ma in difesa dei diritti dei danneggiati, interviene l’OUA (Organismo unitario dell’avvocatura italiana), con parole dure: “Non finiscono i colpi di mano a danno dei cittadini. Nella seduta dell’8 marzo 2016, sono stati approvati al Senato due emendamenti che stravolgono i princìpi del processo civile, creando un curioso rito assicurativo, cadenzato da preclusioni incostituzionali a carico dei danneggiati che intendono agire in giudizio nei confronti delle imprese assicurative”.
Una “trappola per i danneggiati”
Secondo l’OUA, “una norma presentata come moralizzatrice si rivela una trappola per i danneggiati”. I problemi, evidenziano gli avvocati, sono tre. Uno: l’assicurato è privo di informazioni specifiche e di assistenza tecnica. Due: la denuncia di sinistro viene fatta magari telefonicamente a qualche call center delocalizzato piuttosto che davanti a personale amministrativo di agenzia. Tre: se non provvede a indicare eventuali testimoni sul luogo di accadimento dell’incidente, decadrà dal diritto previsto dal Codice di procedura civile di indicare i testimoni nei termini di legge. Ecco l’atto di accusa dell’OUA: “Si tratta di norma stravagante e anticostituzionale. Di una preclusione che pone limitazioni a carico di una sola delle parti, solo in relazione alla materia dei sinistri stradali, contraria al Codice di procedura civile ed alle più generali norme di rango costituzionale che tutelano il giusto processo”. Infine, l’appello alle componenti istituzionali, alla magistratura e ai senatori che impediscano l’approvazione del testo di legge.
Ora la parola spetta al Senato: si vedrà fino a che punto le lobby assicurative riescono a fare pressione sui senatori, e se davvero dal Ddl Concorrenza arriveranno norme a favore dei danneggiati, delle vittime della strada. Una regola così scandalosa come quella dei testimoni (le truffe ci sono, e devono essere le compagnie a combatterle, senza limitarsi ad alzare i prezzi Rca) non deporrebbe a favore del Senato e in generale del Governo Renzi.

Foto del profilo di Andrea Gentile

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