CONGRESSO FORENSE: Avvocati, rappresentanza cercasi (Italia Oggi Sette)

ITALIA OGGI SETTE

Sarà uno dei temi al centro del 33° Congresso nazionale forense da giovedì a Rimini
Avvocati, rappresentanza cercasi
Basta con l’Oua: gli Ordini vogliono farsi il loro sindacato

Lun.3 – Guerra aperta sulla rappresentanza politica all’interno dell’avvocatura. In gioco, il futuro dell’Organismo unitario dell’avvocatura, che potrebbe essere «superato» dall’Organismo congressuale forense, di diretta emanazione degli ordini locali.
Al 33° congresso nazionale forense, che si terrà a Rimini dal 6 all’8 ottobre, cui parteciperà anche il ministro della giustizia Andrea Orlando, sarà infatti discussa una mozione statutaria predisposta dall’Agorà degli ordini, ma che di fatto ha spaccato sia l’avvocatura sia, alla fine, gli stessi consigli dell’ordine.
A tal punto che una parte degli ordini, capitanata da Milano, andrà per conto proprio presentando una mozione alternativa o emendamenti alla proposta «Agorà».
In ogni caso, per cambiare la rappresentanza della categoria sarà necessaria la maggioranza qualificata, altrimenti l’Oua resterà l’organismo politico di riferimento. Ma il congresso sarà anche l’occasione per discutere alcune mozioni politiche. Vediamo nel dettaglio.
Le mozioni statutarie. In questi ultimi mesi ha tenuto banco, all’interno dell’avvocatura, il tema della rappresentanza politica: da un lato, la maggior parte degli ordini locali che spingono per la costituzione di un organismo più legato alla componente ordinistica.
Dall’altro, la proposta degli ordini degli avvocati di Milano e Genova di istituire invece un Organismo nazionale forense eletto dal congresso ma con «una struttura semplice e autonoma per dare concretezza alle questioni trattate dal congresso, con una assemblea e un consiglio direttivo», nominato dall’assemblea «tra i componenti di derivazione non ordinistica».
Tale ultima proposta si è poi fusa con quella dell’Agorà degli ordini, salvo poi essere presentato un testo modificato che, all’ultima riunione prima del congresso forense, ha sollevato diversi malumori all’interno degli stessi Coa, alcuni dei quali hanno finito con il prendere le distanze dal testo «Agorà».
Su tutti, l’Ordine di Milano, guidato da Remo Danovi, che non appoggerà la mozione Agorà ma ha deliberato di aderire al testo approvato in occasione della riunione del Coordinamento.
Risultato: a Rimini gli ordini «dissidenti» dalla proposta Agorà arriveranno o con una mozione alternativa o con degli emendamenti da presentare al testo.
In particolare, la mozione Agorà prevede che all’organismo congressuale forense spetti il compito di dare attuazione ai deliberati congressuali.
A tal fine, l’Ocf cura l’elaborazione di progetti e proposte e la loro promozione, diffusione ed esecuzione; adotta ogni iniziativa opportuna anche in sede giurisdizionale; opera di concerto con la Cassa e con il Consiglio nazionale forense; consulta, ove ritenuto, le Associazioni forensi e le Associazioni specialistiche; proclama l’astensione dalle udienze nel rispetto delle disposizioni del codice di autoregolamentazione.
L’Organismo è composto da rappresentanti eletti, in seggi elettorali formati su base distrettuale, in ragione di uno fino a cinque mila iscritti agli albi ed elenchi speciali degli Ordini del distretto, e da un ulteriore rappresentante ogni successivi cinque mila iscritti o frazione pari o superiore a 2.500. Il numero degli iscritti viene determinato con riferimento al 31 dicembre antecedente la data di convocazione del Congresso. I componenti, inoltre, non possono essere eletti per più di due mandati consecutivi e l’elettorato attivo spetta ai delegati congressuali degli ordini del distretto, mentre quello passivo a ogni avvocato iscritto in uno degli albi ed elenchi speciali degli stessi che si siano candidati e che non abbiano riportato, nei cinque anni precedenti, una sanzione disciplinare esecutiva più grave dell’avvertimento. La candidatura deve essere presentata al Presidente del Coa distrettuale almeno 24 ore prima dell’inizio delle operazioni elettorali. Una seconda mozione statutaria, presentata dal Movimento Forense, prevede invece la riforma dello statuto dell’Organismo unitario dell’avvocatura. Gabriele Ventura

Foto del profilo di Andrea Gentile

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