CASSAZIONE: La cancellazione non si ferma (Italia Oggi Sette)

ITALIA OGGI SETTE

ALBO AVVOCATI/ Le sezioni unite della Cassazione sulla sospensione della misura
La cancellazione non si ferma
Ininfluente che il periculum riguardi un soggetto terzo

Lun.4 – L’esecutività della cancellazione dall’albo degli avvocati decisa dal Consiglio nazionale forense non può essere sospesa in via cautelare se il periculum riguarda un soggetto terzo. Lo hanno stabilito le sezioni unite civili con ordinanza n. 9149 dello scorso 6 maggio
Un avvocato proponeva ricorso alle Sezioni Unite della Corte di cassazione, ai sensi dell’art. 56, quarto comma, del rdl n. 1568 del 1933, avverso una sentenza del Consiglio nazionale forense con la quale veniva rigettato il suo ricorso avverso la deliberazione con cui il Consiglio dell’Ordine degli avvocati aveva disposto la sua cancellazione dall’Elenco speciale annesso all’Albo degli avvocati presso detto ordine, tenuto ai sensi dell’art. 3, quarto comma, lett. b) e nel quale il ricorrente figurava iscritto in ragione della sua qualità di dipendente dell’Università del Salento abilitata alla professione.
Nel ricorso rivolto alle Sezioni Unite l’avvocato formulava istanza di sospensione dell’esecutività della sentenza ai sensi dell’art. 36, comma 7, della legge n. 247 del 2012 (Nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense).
Secondo i giudici di piazza Cavour la sospensione ai sensi dell’art. 36, comma 7, della legge n. 247 del 2012, attesa la sua sicura natura di misura cautelare, «postula la valutazione della ricorrenza sia della sussistenza del fumus boni iuris, sia della sussistenza del c.d. periculum in mora, cioè l’esistenza, non solo in ragione della natura della situazione giuridica coinvolta, ma anche in ragione del modo in cui essa lo è nella vicenda giudicata dalle autorità disciplinari, di una situazione per cui la mancanza della sospensione dell’esecutività della decisione adottata dal Consiglio nazionale forense sia idonea ad arrecare un pregiudizio caratterizzato dalla imminenza e irreparabilità». Angelo Costa

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