CASSAZIONE: Compensi alti solo per onorari dettagliati (Italia Oggi Sette)

ITALIA OGGI SETTE

La Cassazione: non vanno presentate note spese succinte
Compensi alti solo per onorari dettagliati

Lun.5 – Niente alto compenso per l’avvocato che presenta una domanda per la liquidazione dei propri onorari dal contenuto succinto: è quanto hanno affermato i giudici della Corte di cassazione nella sentenza n. 23897/2016.
Il caso sul quale sono stati chiamati a intervenire aveva a oggetto il ricorso proposto da un legale per la cassazione dell’ordinanza con la quale la corte di merito aveva provveduto a ridurne il corrispettivo: l’originaria pretesa richiesta era stata, infatti, qualificata come elevatissima rispetto all’opera prestata nell’interesse della propria assistita, visto che le attività difensive espletate non erano state particolarmente impegnative e anche l’oggetto del giudizio al quale aveva partecipato come professionista di parte (una divisione ereditaria) «non presentava particolari questioni».
A parere della II sezione civile, rispetto alle censure avanzate soprattutto sulla «scarsa chiarezza» del criterio utilizzato dal giudice del merito per la scelta dei parametri cui fare riferimento al fine di stabilire se le somme richieste dovessero essere vicine ai minimi o ai massimi tariffari, sarebbe stato onere dell’avvocato dimostrare di aver fornito tutti gli elementi sufficienti per ricavare un valore diverso e maggiore rispetto a quello adoperato: in altre parole non ci si doveva limitare ad affermare che, nel giudizio nel quale aveva prestato il proprio mandato, si erano scontrati tre consulenti e che lo stesso si era svolto in quattro udienze, senza al contempo fornire ulteriori dettagli e documentare le attività che concretamente erano state espletate.
A ciò doveva aggiungersi, per consolidato principio, che a fronte della propria richiesta il libero professionista avrebbe dovuto altresì indicare le singole voci della tariffa, per diritti e onorari, risultanti nella nota spese, in ordine alle quali il giudice sarebbe incorso in errore.
Così argomentando ha quindi rigettato il ricorso e condannato la ricorrente alle spese di giudizio. Adelaide Caravaglios

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