CASSAZIONE: Atti osceni in pubblico: niente reato (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Depenalizzazione
Atti osceni in pubblico: niente reato

Per effetto della depenalizzazione masturbarsi in pubblico non è più reato. Il Dlgs 8/2015 ha passato un colpo di spugna anche sull’autoerotismo e la Cassazione ne prende atto con la sentenza 36867 depositata ieri.
Nel mirino dei giudici era finito un uomo di 69 anni che si appostava nei pressi di un cittadella universitaria per esibirsi davanti alle studentesse. La difesa aveva chiesto per lui l’applicazione della norma sulla particolare tenuità del fatto (articolo 131-bis del codice penale,) che fa scattare la non punibilità, quando l’offesa è esigua.
Il legale aveva valorizzato l’occasionalità del comportamento e l’accortezza usata dall’uomo che aveva scelto per la sua esibizione un orario, le 18 e 30, in cui la visibilità era ridotta vista la piena stagione invernale. Però le giustificazioni non servono grazie alla depenalizzazione della condotta. La Suprema corte non può che annullare, senza rinvio, la condanna inflitta dai giudici di merito a tre mesi di reclusione anche questa però a suo tempo convertita in una multa di 3.420 euro.
Ora l’uomo dovrò pagare però una “multa” decisamente più salata: dai 5 mila a 30 mila euro.
In seguito al Dlgs 8/2015 il reato di atti osceni in luogo pubblico, previsto dall’articolo 527 del codice penale è stato “degradato” ad illecito amministrativo. Un intervento destinato a rendere non più penalmente rilevanti una vasta gamma di comportamenti, per i quali prima era prevista anche la reclusione: dalla pipì en plain air al sesso in macchina.
P.Mac.

Foto del profilo di Andrea Gentile

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