UNIONI CIVILI: Renzi difende le unioni civili: “Ho giurato sulla Costituzione non sul Vangelo” (lastampa.it)

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Renzi difende le unioni civili: “Ho giurato sulla Costituzione non sul Vangelo”
Il premier: «Stepchild adoption? Per ora è prematuro». Dall’Inps arriva il via libera: «Sostenibile la reversibilità delle pensioni». Marzano lascia il Pd

«L’atteggiamento negativo di parte della gerarchia e parte del mondo cattolico era atteso. Io sono cattolico ma faccio politica da laico: ho giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo. Ma ho rispetto di tutti e conoscendo il mio mondo sapevo che le polemiche ci sarebbero state». Matteo Renzi, ospite di Porta a Porta, torna sulle unioni civili il giorno dopo il via libera definitivo della Camera. E replica alla protesta dei sindaci leghisti, contrari a celebrare le unioni civili: «Un sindaco non è obbligato a celebrare sempre i matrimoni, io celebravo il 2 per cento dei matrimoni il sabato mattina, poi possono farlo altri. Il punto è l’istituzione: se c’è la legge, si rispetta. Siamo, invece, “à la carte”, ognuno fa come gli pare».
SETPCHILD ADOPTION
Capitolo stepchild adoption. «La legge sulla stepchild? È prematuro, si è capito che a questo giro i numeri non c’erano. Vediamo, io vorrei de-ideologizzare la questione, poi vediamo se cambierà qualcosa da qui a fine legislatura ma ora valorizziamo quello che abbiamo fatto».
VIA LIBERA DELL’INPS
Intanto l’Inps ha dato il via libera alla reversibilità delle pensioni per le coppie gay. «C’è un impatto sui conti, ed è inevitabile che ci sia, ma è nell’ordine di qualche centinaio di milioni di euro ed è quindi sostenibile», ha spiegato il presidente Tito Boeri, rispondendo ad una domanda sull’impatto delle nuove norme della legge approvata ieri.
MODELLO GERMANIA
Boeri ha precisato che «c’è sicuramente un aggravio dei costi per il sistema, ma non dell’entità che è stata paventata». «Abbiamo fornito – ha aggiunto – alcuni elementi di valutazione alla commissione parlamentare e i costi non si sono rivelati così elevati. Sono sostenibili. Ci siamo infatti allineati all’esperienza tedesca, perché la legislazione tedesca era simile a quella italiana».
RENZI PERDE PEZZI
Il via libera alla legge intanto provoca una defezione di peso nelle file del pd. Aver eliminato dalla legge sulle unioni civili ogni riferimento a famiglia e la stepchild adoption «rappresentano un vulnus per me difficile non solo da accettare, ma anche da giustificare pubblicamente», spiega Michela Marzano motivando in una lettera a Ettore Rosato la sua decisione di lasciare il gruppo del Pd. «Mi spiace per Michela. In questi anni ha dato un contributo prezioso al dibattito interno al gruppo e poi in Aula», risponde il presidente dei deputati dem. Ma lo strappo ormai è compiuto.
IPOTESI REFERENDUM ABROGATIVO
Intanto, con l’hastag «ci ricorderemo» come peana di battaglia, l’opposizione di centrodestra – che su questo si ritrova unita con una vasta squadra di parlamentari – si costituisce in comitato e si prepara a presentare un referendum per abrogare una parte della legge delle unioni civili.
AVVENIRE DICE NO ALLA CONSULTAZIONE
Il mondo cattolico è sul piede di guerra. C’è chi parla di legge «incostituzionale» e «iniqua», di «deriva autoritaria», di «schiaffo alle famiglie». Molti si appellano a Mattarella, ma il Capo di Stato firmerà la legge. Dopo «Una legge sbagliata», titola oggi in prima pagina il quotidiano cattolico Avvenire, che affida il suo commento a un editoriale del giurista Francesco D’Agostino, intitolato a sua volta «Ora e sempre resilienza». Ma Avvenire boccia sia la proposta di una battaglia referendaria per abolire totalmente la nuova legge sia quella di fare appello all’obiezione di coscienza di quanti saranno chiamati a registrare le unioni civili previste e regolate dalla legge. Una risposta a Salvini, che ieri aveva chiesto ai suoi sindaci di disobbedire e non applicare la nuova legge.

Foto del profilo di Andrea Gentile

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