UNIONE EUROPEA: Casellari centralizzati (Italia Oggi Sette)

ITALIA OGGI SETTE

Questo è quanto emerso dal Consiglio dei ministri della giustizia
Casellari centralizzati
La Ue stringe sullo scambio informazioni

Lun.20 – Presto un sistema centralizzato di scambio informazioni sui casellari giudiziari a presidio del diritto penale nell’Unione. È uno degli obiettivi in agenda emersi dalla riunione n. 3743 del Consiglio dei ministri della Giustizia della Ue a cui ha partecipato anche il ministro della giustizia Andrea Orlando.
Oggetto della discussione insieme a cybercrime e contrasto ai messaggi di propaganda e incitamento all’odio sulla rete, anche l’accordo politico su di una parte del regolamento istitutivo della procura europea. Un organo di giustizia inter-stati con il suo sistema informativo centrale, il bilancio, lo staff, la protezione dei dati e le procedure semplificate. Fatto anche il punto sulle direttive riguardanti la protezione degli interessi finanziari dell’Unione europea e la revisione del sistema europeo di informazione sui casellari giudiziali.
IL PM EUROPEO
Il regolamento concepito dall’Italia durante il suo semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione europea, mira a contribuire alla lotta contro i reati a danno degli interessi finanziari dell’Unione attraverso l’introduzione di una Procura europea competente in materia. La base giuridica e le norme per l’istituzione della Procura europea sono stabilite nell’articolo 86 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue). Il regolamento proposto sarà adottato in conformità con una speciale procedura legislativa: il Consiglio deciderà all’unanimità, previa approvazione del Parlamento europeo.
Qualora non si possa raggiungere l’unanimità in seno al Consiglio, i trattati prevedono che un gruppo di almeno nove Stati membri possa instaurare una cooperazione rafforzata.
LA DIRETTIVA PIF
Un punto importante è combattere le frodi agli interessi finanziari della Ue come prevista dalla diirettiva sulla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione, mediante il diritto penale (Direttiva Pif). Mentre il Parlamento Europeo punta all’inclusione della «VAT fraud» nella direttiva Pif, tra gli stati membri a eccezion fatta per Grecia, Italia e Francia, gli altri paesi sono scettici sull’inclusione nella direttiva della frode in materia di imposta sul valore aggiunto che in linea di massima ritengono un reato perseguibile a livello nazionale. A riguardo, il punto di vista italiano ribadito nella riunione del Consiglio Gai di giovedì scorso è che trattasi di un reato border-line che come tale ha bisogno di regole comuni.
SISTEMA ELETTRONICO DI SCAMBIO INFORMAZIONI SUI CASELLARI GIUDIZIARI – ECRIS
Nato per sostituire il sistema pilota della rete dei casellari giudiziari (Network of Judicial Registers – Njr), costituita originariamente tra Francia, Germania, Spagna e Belgio, per l’interconnessione e lo scambio automatizzato di avvisi di condanna e di estratti dei casellari giudiziari, si basa su un’architettura informatica decentralizzata. I dati estratti dai casellari giudiziari sono conservati unicamente in banche dati nazionali e scambiati per via elettronica tra le autorità centrali dei paesi dell’UE attraverso un modello europeo standardizzato. I principi generali che governano lo scambio di informazioni e il funzionamento del sistema sono enunciati nella decisione quadro 2009/315/Gai del Consiglio, relativa agli scambi di informazioni estratte dal casellario giudiziario oltre che nella decisione istitutiva di Ecris. E a proposito, nella stessa riunione di giovedì scorso, più ministri dei paesi aderenti di Germania, Francia, Austria e Regno Unito hanno preso la parola per sostenere la fattibilità di un sistema centralizzato europeo per ottenere informazioni su cittadini extra Ue condannati in Europa. Al momento il solo modo per ottenere informazioni su questi arresti si ottiene mandando una richiesta a tutti gli Stati membri, nell’immediato futuro invece tutti i ministri si sono detti d’accordo sull’opportunità di un sistema centralizzato che consentirebbe la comparazione delle impronte digitali. Marzia Paolucci

Foto del profilo di Andrea Gentile

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