RIFORME GIUSTIZIA: Orlando: «Serve un concorso per far ripartire la giustizia» (Il Secolo XIX)

IL SECOLO XIX

E IL GUARDASIGILLI PENSA AL NUMERO CHIUSO PER GIURISPRUDENZA
Orlando: «Serve un concorso per far ripartire la giustizia»
Il ministro: l`efficienza non cresce solo con la nuova prescrizione

Dom.15 – LA SPEZIA. Si possono fare tutte le leggi possibili sulla prescrizione «ma non basterà se non si modifica l`organizzazione degli uffici giudiziari
e non si fanno investimenti su informatizzazione e personale». Ed è anche per questo motivo che, dopo aver assorbito «7-800 persone in mobilità provenienti dalle Province», che diventeranno 2.000 entro l`anno, bisognerà ricorrere a un concorso. Con la mobilità gli uffici giudiziari avranno un
massimo di 4.000 persone da altri enti, ma non basterà. Per ripianare i vuoti di organico «ho dovuto trattare con il ministro Madia ed è stata un`impresa
titanica, ma ora siamo pronti per fare i concorsi».
Ha le idee chiare il ministro della Giustizia Andrea Orlando, intervenuto ieri al convegno nazionale dei Dirigenti Giustizia, svoltosi al Circolo ufficiali della Marina, alla Spezia, che ha visto confrontarsi magistrati, parlamentari,
funzionari del ministero e rappresentanti di Anm e Associazione forense in un dibattito moderato dal direttore del Secolo XIX, Alessandro Cassinis.
Lontani gli echi delle polemiche dei giorni scorsi che hanno contrapposto magistratura e politica («Non è una tregua armata, ma un confronto
aperto e costruttivo», ha chiarito Orlando), il dibattito si è sviluppato sul funzionamento degli uffici giudiziari e sulle proposte per renderli
più efficienti con l`obiettivo di accorciare i tempi dei processi. A parità di norme, ci sono tribunali che hanno tassi di prescrizione molto bassa e altri
che hanno livelli molto alti di moria di processi. «E non è vero che questo dipenda solo dalla scopertura degli organici. Ci sono uffici a pieno organico
con performance pessime e viceversa», ha precisato il ministro.
Un dato assolutamente non omogeneo sul territorio nazionale che vede tribunali come Pordenone con lo 0,1% di prescrizioni nella fase predibattimentale contro il record negativo di Torino (39,9%), dato quest`ultimo rilanciato venerdì scorso da Orlando in un incontro elettorale nel capoluogo piemontese, che aveva provocato la piccata risposta del procuratore Armando Spataro («Mancano i rinforzi promessi»). Ieri il ministro ha stemperato chiarendo che nelle sue parole «non c`era alcuna vena polemica». «Ho riferito semplicemente i dati dell`ufficio giudiziario – ha detto – aggiungendo che, per risolvere questo problema, è importante modificare la legge, ma anche supportare gli uffici con immissione di personale amministrativo. Oggi chi lavora negli uffici giudiziari ha un`età media molto alta e non è stato riqualificato.
Abbiamo 8-9 mila vuoti in organico, un dato incompatibile con l`efficienza del sistema». A intasare i tribunali e allungare i tempi della giustizia
è anche l`eccessivo numero di cause che vengono intentate in Italia, complici i bassi costi per l`accesso alla giustizia («Abbiamo tante cause civili
quanto in tutta la Federazione Russa», ha chiosato il ministro) e una pletora di avvocati, circa trecentomila. «Sto lavorando per il numero chiuso
nel biennio dell`università per accedere all`avvocatura», ha annunciato Orlando.
Si proseguirà inoltre sulla strada della depenalizzazione di alcuni reati. «Un meccanismo che ha funzionato, visto che la sanzione arriva prima della pena», ha detto. Sul tavolo anche proposte per restringere i presupposti per l`appello e il ricorso in cassazione, su cui concorda la stessa Anm con il vicepresidente Luca Poniz che ha dato atto al ministro di essere animato da «un intento riformatore alto». Il che non ha evitato a Orlando di “bacchettare” i giudici che emettono «sentenze enciclopediche», ricordando loro che «la sintesi degli atti e non la mole di carte è il presupposto per il salto di qualità del sistema». PATRIZIA BERTOZZI

Foto del profilo di Andrea Gentile

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