PROFESSIONI: Occupazione & regole. «Anche agli autonomi un pizzico di Jobs Acb> (Corriere Economia)

CORRIERE ECONOMIA

Occupazione & regole. «Anche agli autonomi un pizzico di Jobs Acb>
Calderone: estendere le politiche attive, come il differimento dei contributi in caso di lunga malattia

La materia del diritto del lavoro resta in costante manutenzione. A distanza di un anno e mezzo dall’entrata in vigore della prima riforma del Jobs Act (il contratto a tutele crescenti) sono almeno due i fronti aperti.
Ma intanto vediamo i primi frutti delle riforme. La Fondazione studi consulenti del lavoro, attraverso il suo ufficio statistico, ha prodotto un primo report che delinea l’identikit del lavoratore assunto a tempo indeterminato beneficiario degli sgravi contributivi: giovane italiano, residente al Nord, con alto livello di istruzione prevalentemente nel campo informatico.
Non a caso, il primo anno di vigenza della riforma ha prodotto un balzo in avanti per l’occupazione. Un’accelerazione che però, fanno notare i consulenti, si è quasi fermata a partire dal2016 con la fine degli incentivi.
Il doppio fronte
Primo tema aperto è quello legato ai possibili correttivi al Jobs Act. In tal senso il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro ha proposto una serie di soluzioni a problemi registrati sul campo. In merito agi ammortizzatori sociali, si propone di non applicare la durata massima di prestazione nel caso di eventi meteorologici per le imprese edili perché si tratta di ipotesi, imprevedibili ed indipendenti da qualsiasi andamento di mercato. Altra proposta è quella di rendere strutturale l’esonero dalla cosiddetta tassa sui licenziamenti nel caso siano effettuati in conseguenza di cambi di appalto, ai quali siano succedute assunzioni presso altri datori di lavoro.
Situazione assai frequente nel settore delle costruzioni edili, per completamento delle attività e chiusura del cantiere. Inoltre i consulenti propongono l’abrogazione della procedura in materia di dimissioni alla luce degli enormi costi che tale procedura può avere.
Il secondo fronte è quello sulla (nuova) tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale. Le osservazioni inviate del Comitato unitario delle professioni al Parlamento mirano allo sviluppo e della parte relativa alle politiche attive che devono riguardare anche gli iscritti agli ordini e ai collegi professionali. «La tutela costituzionale ricorda Marina Calderone, presidente del Cup e dei consulenti riguarda il lavoro in generale e dunque sia quello autonomo che quello dipendente. Le due forme devono di conseguenza avere pari dignità».
A tal fine viene proposto di intervenire sul welfare dei professionisti alla luce della forte contrazione dei redditi registrata negli ultimi anni a causa della crisi economica. Viene suggerito di prevedere anche per le Casse dei liberi professionisti il differimento e la rateazione dei contributi dovuti per i periodi di malattia superiore a 60 giorni. Investire sulle politiche attive e sulla qualità del lavoro per ridurre le disuguaglianze sociali e creare le condizioni per un maggiore sviluppo.
Il Festival
E questo il messaggio che i consulenti del lavoro lanceranno durante il Festival del Lavoro. A salire sul palco della kermesse, realizzata presso la Pontificia Università S. Tommaso D’Aquino, importanti ospiti del panorama politico, istituzionale ed imprenditoriale a partire dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, e dal presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, Monsignor Vincenzo Paglia. Subito dopo, il calendario prevede i dibattiti per sviscerare la questione «occupazione» e cercare le strategie migliori per il rilancio delle imprese e del Paese. Venerdì 1 luglio toccherà, invece, al ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia, e al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che affronteranno, assieme ai consulenti del Lavoro, le principali tematiche sul tappeto.

Foto del profilo di Andrea Gentile

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