PREVIDENZA: Sulle Casse dei professionisti 550 milioni di tasse e balzelli (Italia Oggi Sette)

ITALIA OGGI SETTE

In un documento Adepp il punto sulle imposte che pesano sul risparmio previdenziale
Sulle Casse dei professionisti 550 milioni di tasse e balzelli

Lun.31 – Il risparmio previdenziale dei professionisti rende allo Stato circa mezzo miliardo di euro l’anno. Merito di Imu, Tasi, rendite finanziarie, imposte di registro sui contratti, Imu, Tasi, tasse e tributi vari sulla gestione immobiliare, spending review. Che nel 2015 hanno garantito all’Erario entrate per 544 milioni e 737 mila euro, stando ad una rilevazione dell’Associazione degli enti di previdenza privatizzati e privati (Adepp).
Fra gli enti più munifici, in quanto con i patrimoni più importanti, ci sono l’Enpam (medici) con 123 milioni e 406 mila euro, Inarcassa (ingegneri e architetti) con 105 milioni e 368 mila euro, Enasarco (agenti di commercio) con 53 milioni e 370 mila euro e Cassa forense (avvocati) con 44 milioni e 103 mila euro.
Fra i contribuenti minori, ma solo per quantità e non in percentuale, l’Enpav (veterinari) con 3 milioni e 755 mila euro e l’Enpab (biologi) con 1 milione e 900 mila euro.
Rendite salate. Con un patrimonio di circa 70 miliardi di euro, investito per oltre il 60% nei mercati finanziari, è la fiscalità sulle rendite ad occupare la casella delle uscite più importante per tutte le casse: 365 milioni e 378 mila euro in tutto.
È stata la legge di Stabilità per il 2015 a garantire un extra gettito allo Stato con l’aumento della tassazione delle rendite finanziarie dal 20 al 26% per il comparto.
Un aumento indigesto poiché le gestioni previdenziali, oltre a lamentare l’iniqua tassazione già in corso, hanno fatto sempre notare di gestire risparmi finalizzati a garantire le pensioni degli iscritti e di non essere dei Fondi di investimento orientati a fare plusvalenze da restituire agli investitori. Una partita chiusa con la possibilità per gli enti di recuperare una parte della maggiore tassazione con un bonus fiscale di 80 milioni (da spartire con i fondi di previdenza complementare su investimenti su aziende e progetti made in Italy).
A questo bonus i Fondi pensionistici hanno attinto per 28 milioni di euro (si veda tabella). Gli enti più interessati sono stati Inarcassa con 10 milioni e 317 mila euro ed Enpam con 10 milioni e 78 mila euro.
Fra le casse di vecchia generazione solo l’Inpgi (giornalisti) non ne ha usufruito per assenza di quegli investimenti previsti dalla legge. A quota zero anche Enpap (psicologi), Enpaia (periti agrari e agrotecnici), Epap (agronomi e forestali, attuari, geologi e chimici), Onaosi (ente di assistenza agli orfani dei medici).
Le altre uscite. Le altre uscite più importanti, dopo quelle per le rendite finanziarie, sono per il pagamento dell’Ires: 92 milioni e 391 mila euro. Gli enti più esposti su questa imposta sono stati l’anno passato Enpam con 22 milioni e 203 mila euro e Inarcassa con 13 milioni e 928 mila euro.
Altra voce consistente è quella sull’Imu con un totale di 57 milioni e 402 mila euro (ne pagano di più Enasarco ed Enpam).
Oltre 10 milioni vanno in spending review (si veda altro articolo); quasi 8 milioni in Irap, 4,3 milioni in tasse sulla gestione immobiliare e oltre 3 milioni per imposte sulla registrazione dei contratti e altri tre per la Tasi. Bruno Fioretti

Foto del profilo di Andrea Gentile

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