MAGISTRATI: La Procura di Milano, si vota il 30. Ecco i giudici sui tre candidati (Il Corriere della Sera)

IL CORRIERE DELLA SERA

Procura di Milano, si vota il 30
Ecco i giudici sui tre candidati
Depositate al Csm le relazioni su Greco, Nobili e Melillo

ROMA. La scelta avverrà lunedì 3o maggio, in una seduta straordinaria
convocata appositamente per nominare il nuovo procuratore della Repubblica
di Milano. Fino ad allora, per dieci giorni, proseguiranno le trattative tra correnti e singoli rappresentanti del Consiglio superiore della magistratura
per decidere chi prevarrà fra i tre candidati in lizza: il procuratore aggiunto Francesco Greco, il pubblico ministero Alberto Nobili che ha ricoperto
lo stesso incarico fino a pochi mesi fa, e Giovanni Melillo, ex procuratore aggiunto a Napoli e da due anni capo di gabinetto del ministro della Giustizia
Orlando. Tutti magistrati «dotati di profili professionali di notevolissimo spessore», come viene riconosciuto nelle relazioni (depositate ieri) che accompagnano le rispettive proposte, sui quali un mese fa si è divisa la commissione
Incarichi direttivi: tre voti per Greco (due del gruppo Area, la «sinistra togata», più la «laica» di centrosinistra Paola Balducci), uno a Nobili (la destra di Magistratura indipendente) e uno a Melillo (la «laica» di Forza Italia
Elisabetta Alberti Casellati). Astenuto il componente di Unicost, la corrente centrista. Tra i motivi per cui Greco deve prevalere, è scritto nelle motivazioni redatte dalla consigliera Balducci, c`è «un bagaglio di conoscenze davvero
ineguagliabile, specie nel diritto penale dell`economia e dei settori del diritto civile e fallimentare»; un dato ritenuto essenziale per dirigere la Procura nella
città «sede della Borsa e delle principali attività economiche e finanziarie».
Secondo questa relazione Greco ha maturato capacità organizzative superiori sia rispetto a Melillo – il quale al ministero ha dovuto affrontare «differenti
problemi che impongono differenti soluzioni» – che a Nobili: «Ha dimostrato doti di maggiore spessore».
Per contro, la proposta di Nobili sottoscritta dal consigliere Galoppi sottolinea che se il candidato più votato in commissione è «soprattutto uno specialista della materia finanziaria e societaria», Nobili vanta una «esperienza presso
la Direzione distrettuale antimafia che risulta completamente estranea al percorso del dottor Greco». Melillo invece ne ha fatta molta, sia a Napoli
che alla Superprocura antimafia, ma ha svolto il ruolo di pm per 21 anni, a fronte dei 36 dell`altro concorrente. Inoltre non ha mai lavorato a Milano,
mentre Nobili «conosce perfettamente ogni problematica» di quell`ufficio; ragione per cui il suo progetto organizzativo «offre maggiori garanzie
di concreta attuabilità, avendo egli assunto, negli ultimi anni, quasi il ruolo di alter ego rispetto ai procuratori della Repubblica».
In favore di Melillo, la relatrice Alberti Casellati sottolinea, fra l`altro, gli incarichi «fuori ruolo» svolti prima al Quirinale e poi al ministero
della Giustizia dove s`è dedicato, da ultimo, «al completamento della revisione delle circoscrizioni giudiziarie» e al coordinamento del Tavolo tecnico per le regole in materia di «sicurezza dei dati personali e dei sistemi impiegati nelle attività di intercettazione». Prima ha affrontato, da inquirente,
inchieste «di straordinaria complessità e difficoltà». Il risultato è una «quotidiana dimostrazione di eccezionali doti di organizzatore» che ne
fanno «il candidato ideale per guidare la Procura della Repubblica della capitale economico-finanziaria del Paese».
Il non detto delle relazioni, che potrebbe pesare più di ogni considerazione su meriti e professionalità nella decisione del plenum, riguarda però
due aspetti: una scelta di continuità con il passato attraverso un candidato interno alla Procura (Greco o Nobili), o di rottura con un esterno, cioè
Melillo. Sul quale – soprattutto dentro Area, suo stesso gruppo di appartenenza – pesa pure la provenienza diretta da un ufficio governativo come il gabinetto del Guardasigilli.
Valutazione di opportunità e di immagine, che prescinde dal giudizio sul magistrato e sulla persona. Ma gli schieramenti non sono definiti con
nettezza, e fino al 3o maggio ogni possibilità resta aperta. Giovanni Bianconi

Foto del profilo di Andrea Gentile

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