L’INTERVISTA: Orlando: «Vicina la riforma della giustizia» (Il Messaggero)

IL MESSAGGERO

Orlando: «Vicina la riforma della giustizia»
Parla il Guardasigilli: «Il nuovo processo penale è in dirittura
d`arrivo ma il sindacato delle toghe è sempre contro il governo»

Sab. 21 – E’ di ritorno dalla visita alla camera ardente di Marco Pannella, il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Era andato a trovarlo a fine marzo, insieme con un gruppo di detenuti, e lui aveva insistito a parlare di carcere umano e di pene alternative. Argomenti sui quali il Guardasigilli si batte da
tempo. Ma sono tanti gli interventi che il ministero di via Arenula ha messo in campo per tentare di far camminare più veloce la macchina della giustizia. Primo fra tutti la riforma del processo penale. Una soluzione monstre che contiene anche le questioni politicamente più spinose: prescrizione e
intercettazioni.
Ministro Orlando, l`Europa continua a bacchettarci sui ritardi
della giustizia e sulla prescrizione, la soluzione è veramente dietro l`angolo? «L`Onu e l`Ocse hanno riconosciuto l`adeguatezza della nostra
normativa. Pochi giorni fa Cameron ha indicato in un vertice internazionale
anticorruzione l`Italia come riferimento per la capacità di aggressione ai patrimoni di corrotti e mafiosi. Resta il problema dei tempi. Penso che entro
l`estate la riforma del processo penale potrà essere legge, ormai dopo molta fatica siamo arrivati agli emendamenti. Quindi, mi auguro che, nonostante le difficoltà politiche, l`obiettivo sia ormai a portata di mano».
Ha preso visione del cosiddetto Lodo Falanga del senatore verdiniano, che prevede una via prioritaria per i processi di corruzione? «È un`ipotesi, tra l`altro ci sono diversi disegni di legge che proponevano un analogo intervento. Vediamo come si combinerà con
il punto di equilibrio che stiamo ricercando sulla stesura definitiva della prescrizione».
Di recente il primo presidente della Cassazione Giovanni Canzio ha detto che la situazione è insostenibile, che sono al collasso: è ipotizzabile, per loro, una corsia preferenziale? «Non escludo che si possano prevedere interventi urgenti che riguardino il funzionamento della Cassazione. Verificheremo se ci sono le condizioni».
È impensabile spacchettare il disegno di legge sulla riforma
penale per accelerare le misure più urgenti? «Prendere un pezzo e lasciarne un altro rischia di creare degli squilibri. Credo sia importante tenere
insieme il grosso del disegno di legge, anche perché ha una sua organicità senza la quale si rischiano sbilanciamenti nel processo».
Le è stato consegnato di recente un lavoro da lei commissionato,
nel quale si invoca il principio della sinteticità degli atti giudiziari e delle sentenze. «I primi risultati del gruppo di lavoro produrranno anche alcuni emendamenti che proporremo sia al testo sul penale che al testo
sul civile, e conseguenti atti di indirizzo. Perché se vogliamo processi più rapidi è necessario avere anche atti e sentenze più sintetiche. E questo poi diventa assolutamente essenziale per lo sviluppo del processo di informatizzazione che abbiamo completato nel civile e che stiamo iniziando
nell`ambito del penale».
Altra questione spinosa: la carenza di organici, come pensate
di risolverla? «Lo scorso anno abbiamo trasferito 700 dipendenti dalle province alle cancellerie. Stiamo facendo altrettanto per ulteriori 2000
unità e punto che, una volta assorbiti gli esuberi della Pa, si arrivi a un nuovo concorso. Per quanto riguarda i magistrati stiamo procedendo alla revisione delle piante organiche. C`è però un altro problema: ho scritto all`inizio
dell`anno al Csm affinché si desse come obiettivo di coprire prioritariamente
gli uffici che attualmente versano in situazione di maggiore difficoltà. Devo dire che questa mia richiesta ha trovato, un accoglimento solo parziale,
perché è evidente che se un ufficio, già con forti arretrati, si trova per molti mesi senza una guida, la situazione è difficile che possa migliorare».
Nell`elenco ci sono anche gli uffici giudiziari di Milano. È ancora
lontana la nomina del procuratore capo? «Il Csm ha fissato la data per il voto al 30 maggio. La mia preoccupazione, sotto il profilo esclusivamente
organizzativo, non va solo ai grandi uffici, la procura di Milano ha infatti una solidità funzionale che si è creata nel tempo. Lì hanno ritmi assolutamente europei. Ci sono uffici di provincia, invece, che se lasciati a loro stessi, magari anche lontani dai riflettori, rischiano di avere dei veri e propri crolli».
Come pensa di conciliare le urgenze della giustizia con le posizioni
non sempre favorevoli dell`Anm? «Il testo della riforma è il frutto di un
confronto con tutti i soggetti della giurisdizione, a partire dall`Anm. Però, se ho capito bene, l`accesa dialettica che ha preceduto il loro congresso e il suo esito, nei prossimi mesi sarà difficile che Anm dica qualcosa di positivo sull`attività svolta dal Parlamento e dal Governo. Mi auguro di essere smentito. Lavoreremo per un confronto costante sul merito, devo dire
che nell`incontro che abbiamo avuto ci sono stati apprezzamenti per lo sforzo che stiamo facendo, soprattutto sul fronte organizzativo. Abbiamo sempre manifestato massimo rispetto per i magistrati e massima attenzione alle valutazioni dell`Anm. A giudicare dalle prime battute credo che ci sia la possibilità che, persino su provvedimenti che sono stati promossi o proposti
dall`Anm stessa, una volta approvati, non esprimano un giudizio compiutamente positivo». Cristiana Mangani

Foto del profilo di Andrea Gentile

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