LEGITTIMA DIFESA: Legittima difesa, scontro sui poteri dei magistrati (Il Messaggero)

IL MESSAGGERO

Legittima difesa, scontro sui poteri dei magistrati
Maggioranza spaccata alla Camera sul ddl. Il testo potrebbe tornare in commissione che autorizza a reagire se ci sono bambini Costa: basta giustizia a macchia di leopardo

LA DISCUSSIONE
ROMA Torna in Aula questa mattina alla Camera la legittima difesa, ma sarà subito scontro, tra la Lega che chiede regole chiare riguardo alla discrezionalità del giudice, e il Pd che prevede una valutazione dell`elemento psichico di chi subisce l`aggressione.
E così la soluzione si allontana e c`è chi, dopo il rinvio del marzo scorso, ritiene possibile che il testo ritorni in Commissione giustizia per un nuovo esame e modifiche sostanziali. Con un passaggio che potrebbe avvenire
senza troppi contrasti né opposizioni. L`emendamento Pd con il quale è stato di fatto riscritto il testo base della Lega, oltre a vedere il Carroccio sulle barricate non convince infatti neppure Ncd. E a testimoniare i malumori centristi è stata la presenza, ieri mattina, del ministro per gli Affari regionali Enrico Costa a una manifestazione dell`Idv per la raccolta firme per una legge popolare che rafforzi la legittima difesa. «Serve una normativa di dettaglio puntuale e tassativa» che eviti una giustizia «a macchia di leopardo», ha spiegato l`ex viceministro della Giustizia, ribadendo un concetto che già aveva illustrato: quello che, in qualche modo, la presenza di bambini in casa giustifichi la legittima difesa di fronte a «una criminalità attrezzata per neutralizzare i proprietari».
LE CONDIZIONI
Sulla norma, insomma, i giochi sono tutt`altro che chiusi. «Per noi il testo così va bene» insiste il responsabile Giustizia del Pd David Ermini, autore dell`emendamento con cui si modifica l`articolo 59, che esclude «la colpa
dell`agente se l`errore riferito alla situazione di pericolo e ai limiti imposti è conseguenza di un grave turbamento psichico ed è causato, volontariamente o colposamente, dalla persona contro cui è diretto il fatto». La proposta di modifica, non intervenendo sull`articolo 52 del Codice penale (che disciplina la difesa legittima) lascia una certa discrezionalità al magistrato andando in direzione contraria alle intenzioni leghiste, ma non convincendo neppure Ncd. Ed è probabile che oggi siano proprio i centristi – senza che il Pd protesti eccessivamente – a chiedere il rinvio in commissione. Mentre la Lega avverte: «La maggioranza è nel caos, noi chiederemo che il testo resti in Aula. L`unica via è la nostra legge, è ora di approvarla».
Per capire dove risiedano i contrasti, basta mettere a confronto il testo attuale dell`articolo 52, la proposta della Lega, e quella di David Ermini. Dice l`articolo 52:«Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un`offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all`offesa». E questo vuol dire che la valutazione della difesa compiuta viene
lasciata alla discrezionalità del giudice. Sarà lui a valutare se c`è stato un eccesso di reazione, se il pericolo è stato commisurato alla risposta data, o anche se l`aggredito è intervenuto contro l`aggressore quando questo aveva
già smesso di agire. Caso classico, quello in cui la vittima spara alle spalle al ladro che sta fuggendo o lo colpisce quando è ormai quasi fuori dalla scena del
crimine.
LA VALUTAZIONE DL GIUDICE
La Lega ritiene, invece, che la valutazione non debba passare dal
giudice, ma che è già la legge a dover contenere indicazioni precise. Le stesse garanzie vengono chieste da Ncd che fa il caso dei minori presenti: un elemento che è considerato ulteriore e importante ai fini della legittima difesa. Ermini e il Pd la vedono diversamente, tanto che la modifica proposta riguarda l`articolo 59 e non il 52, nella parte in cui si discute sulle «circostanze non conosciute o erroneamente supposte».
E si fa il caso del «grave turbamento psichico causato, volontariamente o colposamente, dalla persona contro cui è diretto il fatto». Una querelle che
sembra allontanare la soluzione. Cristiana Mangani

Foto del profilo di Andrea Gentile

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