LEGGE DI BILANCIO: Iva, stop aumento fino al 2018 (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

Oggi l’aula del Senato con una fiducia tecnica approva la legge di Bilancio 2017
Iva, stop aumento fino al 2018
Lo scatto al 25% e al 13% porterà incassi per 19 mld

Clausole di salvaguardia sul filo di lana, per l’Iva al 25% se ne riparla nel 2018. La legge di Bilancio 2017, blindata e approvata oggi dall’Aula del senato, con un voto di fiducia tecnico, per consentire le dimissioni del capo del governo Matteo Renzi e l’apertura delle consultazioni da parte del capo dello stato Sergio Mattarella, prova a mettere in sicurezza per la terza volta la bomba ad orologeria degli aumenti delle aliquote Iva rinviandoli al 2018.
Nella giornata di ieri il presidente del senato, Pietro Grasso ha aperto ufficialmente la sessione di bilancio di palazzo Madama ricordando il timing della seduta unica di domani sulla legge di Bilancio: la seduta dell’Assemblea prenderà il via alle 9,30; stesso termine per gli emendamenti. Il presidente del Senato ha precisato che saranno ammessi solo quelli respinti in commissione Bilancio e che qualora la commissione non dovesse terminare i suoi lavori le proposte di modifica sarebbero considerate come respinte per l’Aula.
Il ddl, sul quale il governo si appresta a porre la questione di fiducia già oggi, è stato assegnato in sede referente alla commissione Bilancio, e in sede consultiva a tutte le altre. In Aula, ieri, si è votato il calendario deciso a maggioranza dalla Conferenza dei capigruppo. Durante il dibattito, le opposizioni hanno avanzato la richiesta, non accolta dall’Aula, di allungare i tempi di esame del provvedimento per consentire alla Bilancio di esaminare il testo in settimana.
Poiché, ha proseguito Grasso, il «governo ha preannunciato la fiducia», dopo la relazione e le «eventuali questioni incidentali» nella tarda mattinata di oggi ci saranno le dichiarazioni di voto e la prima chiama alle ore 13,30. Poi si passerà alla seconda sezione del testo del ddl bilancio con il voto sugli emendamenti e la votazione finale con il procedimento elettronico. Il presidente ha concluso spiegando che le dichiarazioni di voto finali «coincidono con quelle sulla fiducia». Mentre al Senato si chiude così la manovra 2017 alla Camera ci sarà la disamina del provvedimento sul terremoto. In questo modo il presidente del consiglio avrà rispettato le indicazioni del Quirinale che aveva chiesto i disbrigo delle pratiche urgenti e il presidente del Consiglio quindi già oggi dovrebbe recarsi al Quirinale per fare il passo indietro da palazzo Chigi.
Tornando alle clausole di salvaguardia è la terza volta che gli artificieri legislativi con la manovra disinnescano quelle disposizioni introdotte per la prima volta con la legge di Stabilità 2015 di copertura dei mancati risparmi attraverso il ritocco al rialzo dell’imposta sul valore aggiunto. Le nuove clausole di salvaguardia, che guardano al 2018, trascinano un aumento di ben tre punti percentuali della aliquota Iva agevolata al 10% e di due punti e mezzo l’Iva con aliquota ordinaria. Nel 2018, insomma, ci troveremo un rincaro per i prezzi di consumo non di poco conto. L’aliquota oggi al 22% sarà del 25%, destinata ad aumentare ulteriormente nel 2019 di un altro mezzo punto arrivando alla cifra record di 25,9% e l’aliquota agevolata passerà dal 10 al 13%. Gli effetti finanziari di questi aumenti si tradurranno in un incasso per lo stato di 12 miliardi di euro l’anno dallo scatto dell’Iva al 25% e di circa 7 mld (6.9) del passaggio dal 10 al 13%. Per un introito da entrambe le aliquote nel 2018 pari a 19 mld.
Resta, però ancora in vigore la condizione della legge di Stabilità 2014 (che ha introdotto questo meccanismo) per cui le misure possono essere sostituite integralmente o in parte da provvedimenti normativi che assicurino, integralmente o in parte, gli stessi effetti positivi sui saldi di finanza pubblica attraverso il conseguimento di maggiori entrate o di risparmi di spesa con la razionalizzazione della spesa pubblica. La legge di Bilancio interviene poi sugli aumenti delle accise subordinati allo stesso meccanismo previsto per le clausole di salvaguardia dell’Iva e li cancella definitivamente.
La legge di Bilancio 2017 interviene anche sugli incassi stimati della seconda edizione della collaborazione volontaria, introdotta dal decreto legge 163/2016 (legge 225/2016). Il gettito della seconda voluntary è stato fissato a quota 1,6 mld per il 2017. Il calcolo effettuato prende come riferimento il monitoraggio delle istanze presentate alla data del 31 luglio 2017 . E nel caso in cui risulti che il gettito atteso dai conseguenti versamenti non consenta la realizzazione integrale dell’importo di 1,6 miliardi quantificato in legge di Bilancio, la compensazione dell’eventuale differenza deve essere effettuata mediante riduzione degli stanziamenti iscritti negli stati di previsione della spesa disposta da adottarsi entro il 31 agosto 2017. Cristina Bartelli

Foto del profilo di Andrea Gentile

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