GIUSTIZIA CIVILE: Giustizia civile, siamo gli ultimi (Nuovo Quotidiano di Puglia)

NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA

Giustizia civile, siamo gli ultimi

C’è una questione meridionale anche nei tempi, lunghi, della giustizia civile. Ed è questo un elemento, non irrilevante, per cui nelle Regioni del Mezzogiorno abbia difficoltà a crescere l’economia. Al Sud, con le debite eccezioni di alcuni Tribunali, ottenere sentenze o almeno risposte rispetto ai procedimenti avviati è complicato. E tale complicazione spesso può determinare il mantenimento in vita o la morte di un’azienda. Stando a un report pubblicato dall’Ufficio parlamentare di Bilancio, un organismo indipendente costituito dal governo nel 2014, il primo Tribunale in classifica nel dare risposte ai procedimenti civili è quello di Aosta che è nelle condizioni di esaurire lo stock dei procedimenti pendenti in 118 giorni. La maglia nera spetta al Tribunale di Patti, in Sicilia, dove per smaltire i procedimenti arretrati servirebbero 1.193 giorni. Nella classifica delle performance negative Brindisi è al 31imo posto, Lecce al 36imo e Taranto al 60imo.
A Brindisi servono 547 giorni per smaltire gli arretrati, a Lecce 531. Taranto ha mostrato nel 2015 una buona performance, portando i giorni a 378, nonostante le difficoltà di mezzi e personale. I procedimenti pendenti alla fine del 2015 sono 7.729 in meno rispetto a fine 2014. Al contrario a Brindisi i procedimenti pendenti nello stesso periodo sono aumentati di 668. A Lecce procedimenti iscritti in diminuzione a fine 2015 con 2.323 fascicoli in meno rispetto al 2014. Sempre a fine 2015, Brindisi aveva da smaltire 23.259 procedimenti, Lecce 53.513 e Taranto 34.942.
Nel triennio 2013- 2015 a Lecce i procedimenti pendenti sono diminuiti dell’11 per cento, quelli definiti sono sempre diminuiti del 15 per cento e quelli pendenti del 5 per cento. I giorni necessari per smaltire gli stock sono cresciuti dai 473 del 2013 ai 531 del 2015 (58 giorni in più). A Brindisi nel triennio le istanze sono diminuite dell’1 per cento, i procedimenti definiti sono diminuiti del 12 per cento, quelli pendenti sono cresciuti del 13 per cento. In conseguenza di ciò i tempi per dare risposta alle istanze si sono allungati di 118 giorni, passando da429 a 547.
A Taranto, invece, performance positiva nel periodo con una riduzione da 444 a 378 giorni. Riduzione del 12 per cento dei procedimenti iscritti nel triennio, con i procedimenti definiti che sono diminuiti del 10 per cento e quelli pendenti del 24 per cento.
Con riferimento al 2015, se si entra nel merito delle diverse tipologie di procedimenti, emergono situazioni particolarmente difficili da risolvere a breve e si ha una fotografia dei processi economici e delle criticità che cercano risposte in sede giudiziaria. Infatti, per quanto riguarda le istanze di fallimento a Lecce ve ne erano iscritte 104 a fine 2014, ne sono state iscritte altre 360 nel 2015 e definite 331 nello stesso periodo così da avere a fine anno 119 pendenze con la previsione di valutare le giacenze in 131,2 giorni ai ritmi attuali. A Brindisi sono necessari 130 giorni per dare risposte allo stock di istanze. A Taranto si scende a 67,1 giorni, nonostante nel capoluogo jonico la crisi economica faccia emergere una situazione di difficoltà che risulta evidente anche dai numeri delle istanze di fallimento iscritte nel 2015 che sono state 478, a fronte delle 360 di Lecce e delle 194 di Brindisi.
Se si passa dalle istanze di fallimento ai fallimenti veri e propri i numeri fanno emergere ancora una volta le criticità dell’economia tarantina. A Taranto a fine 2015 erano pendenti 898 fallimenti, a Lecce 784, a Brindisi 443. E’ il caso di ricordare che al Tribunale di Brindisi fanno riferimento 400.000 abitanti, a quello di Lecce 800.000, a Taranto 600.000. Anche i numeri delle esecuzioni immobiliari confermano la criticità della situazione economica di Taranto, dove a fine 2015 ne risultavano pendenti 3.788, a fronte delle 2.557 di Lecce e delle 1.126 di Brindisi. I tempi di chiusura dei procedimenti sono lunghissimi: 1.384 giorni a Brindisi, 1.274 a Taranto e 968 a Lecce. Taranto presenta buone performance di soluzione nelle controversie di lavoro, posto che con gli attuali ritmi è possibile immaginare una soluzione dei 13.009 procedimenti pendenti a fine 2015 in 357 giorni. A Lecce sono necessari 675 giorni per smaltire i 24.883 procedimenti arretrati e a Brindisi 674 giorni per 10.055 fascicoli.
Infine, tempi e numeri dei contenziosi civili. Brindisi ne aveva in carico 9.548 a fine 2015 con la previsione per i magistrati di darvi risposta in 922 giorni. Lecce era a quota 19.742 con la previsione di esaurire lo stock dei procedimenti pendenti in 704 giorni. Taranto era a 12.466 procedimenti civili procedimenti e 644 giorni per esaurire lo stock assegnato. I componenti dell’Ufficio parlamentare di Bilancio sottolineano che il Focus sulle performance dei Tribunali “fornisce un quadro dettagliato su base territoriale che appare ancora lontana dagli standard di efficienza e produttività dei sistemi giudiziari più avanzati”. “A distanza di alcuni anni dalle riforme legislative varate si intravvedono, nel complesso, sintomi di miglioramento (si riducono iscrizioni e procedimenti pendenti), ma ancora parziali (sono in calo anche le definizioni dei procedimenti) e troppo timidi per far ritenere di essere in prossimità di un punto di svolta. E, soprattutto, non chiaramente riconducibili a un effettivo incremento delle performance, piuttosto che a misure che limitano l’accesso alla giustizia (aumento dei costi per avviare un processo, filtri per adire ai gradi superiori di giudizio, ecc.)”, si legge ancora nella nota di accompagnamento dei Focus. Oronzo Martucci

Foto del profilo di Andrea Gentile

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