GEOGRAFIA GIUDIZIARIA: Tutela della corte d’appello E’ pressing a tutto campo (Corriere dell’Umbria)

CORRIERE DELL’UMBRIA

Tutela della corte d’appello E’ pressing a tutto campo
Mozione unanime per impegnare il governo regionale ad attivarsi

PERUGIA La mossa preannunciata in occasione del dibattito promosso dall’Ordine degli avvocati sul futuro della corte di appello in vista di una possibile riforma “bis” della geografia giudiziaria si è materializzata. L’assemblea legislativa dell’Umbria ha infatti approvato all’unanimità la mozione che impegna l’esecutivo regionale a esercitare il suo pressing in tutte le sedi opportune e nei confronti di tutti i soggetti interessati al mantenimento di quello che viene indicato come un presidio irrinunciabile per la regione, senza il quale verrebbero meno altri preziosi uffici. Questi i punti centrali della mozione unitaria firmata da tutti i gruppi del consiglio regionale (Fi, Pd, Fdi, Ln, Rp, Ser, M5S): mantenere la corte d’appello di Perugia; confermare l’esistenza e la conformazione dei tre circondari umbri; riequilibrare le competenze territoriali, demografiche e funzionali, valutando la corte di Perugia come idonea e vocata ad estendere il proprio servizio ai confermati circondari; aggiornare gli organici degli uffici. Il documento impegna Palazzo Donini ad attivarsi nei confronti di tutti i soggetti (Parlamento, governo, magistratura ecc.) affinché si tenga conto di tali proposte nei contenuti della “eventuale nuova legge delega sull’ordinamento e la geografia giudiziaria nazionale”. La mozione invita quindi l’esecutivo a “partecipare in tale spirito e con tali obiettivi, a tutte le iniziative indette sul tema della geografia giudiziaria”. Si chiede poi l’attivazione di uno specifico “tavolo di consultazione, coordinamento e promozione operativa” con il mondo forense umbro: in particolare con gli Ordini degli avvocati di Perugia, di Terni e di Spoleto, il rappresentante umbro nel Consiglio nazionale forense, i due rappresentanti umbri Organismo unitario dell’avvocatura, i due rappresentanti dell’avvocatura nel consiglio giudiziario del Distretto. La mozione unitaria approvata dall’aula nasce da due analoghe iniziative dei consiglieri Fiorini e Mancini (LN), e di Nevi (FI), Squarta (FdI), Ricci e De Vincenzi (Rp) poi ritirate per orientarsi su un testo condiviso (primo firmatario Nevi-FI) e votato da tutti i gruppi. L’idea di procedere con un tavolo congiunto era stata lanciata già all’assemblea indetta dall’Ordine. Una critica alla mozione arriva dalla provincia sabina. L’avvocato Gianfranco Paris del foro di Rieti la cita nella prospettiva della creazione di macroregioni. Un cambiamento in base al quale il Tribunale di Rieti – ritiene sarebbe “naturalmente destinato a far parte del distretto della corte d’appello di Perugia”. “Rieti ne diventerebbe il quarto tribunale, con ciò raggiungendo il milione di abitanti necessario per il mantenimento in vita della Corte perugina”. E conclude: “Per questo è deludente l’atto votato a Palazzo Cesaroni perché queste cose vanno dette subito e forte, la tattica del fumo e dell’attesa non porta da nessuna parte”. Ale Bor

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