AVVOCATI: Nel futuro dei giuslavoristi specializzazione e mediazione (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Professionisti. Prima giornata del convegno nazionale
Nel futuro dei giuslavoristi specializzazione e mediazione

Perugia. L’obbligo di specializzazione è un passaggio che consentirà di incrementare il rispetto sociale e istituzionale, nonché di ampliare gli ambiti di attività. Questo il messaggio emerso ieri nel corso del primo seminario del convegno nazionale degli avvocati giuslavoristi dell’Agi in corso di svolgimento a Perugia. «La specializzazione – ha affermato in apertura Aldo Bottini, presidente Agi (avvocati giuslavoristi italiani) – è un risultato che ci siamo conquistati con un percorso duro, ma non è ancora finito. Tuttavia questa volta ce la faremo, ma una volta ottenuta dovremo gestirla e questo è ancora più importante».
Il decreto ministeriale contenente le nuove regole sulla specializzazione degli avvocati è stato oggetto di ricorso e censurato dal Tar Lazio. Però la strada ormai è tracciata e necessaria. «Il ministero non ha ancora comunicato se impugnerà o meno la decisione del Tar – ha affermato Salvatore Sica, vicepresidente della scuola superiore dell’avvocatura – ma il percorso specialistico è assolutamente necessario. Che si debba arrivare a un’avvocatura che abbia il rispetto sociale e istituzionale è un aspetto ineludibile, non è più pensabile che sia solo quella dei grandi numeri, o che pensa di farsi rispettare perché grida». Dunque maggiore preparazione, deontologia, formazione continua.
Le opportunità connesse alla specializzazione, ma anche il rammarico per l’impasse in cui ci si trova, sono state evidenziate da Vito Vannucci, consigliere del Consiglio nazionale forense. «Il Dm specializzazioni è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale a settembre 2015, ma noi oggi parliamo di un istituto che non è ancora operativo. Erano evidenti a tutti le criticità del testo, il Cnf ha rivolto l’invito alle associazioni specialistiche di fare una sorta di tagliando in modo da consegnare al ministero delle proposte, invece è scattato il ricorso, perché non siamo più in grado di parlare tra di noi».
Ma in prospettiva i vantaggi della specializzazione verranno amplificati dal suo abbinamento alla negoziazione assistita, altra battaglia portata avanti dalla categoria e che dovrebbe arrivare al traguardo. «Il fronte giudiziale si assottiglia – ha evidenziato Vannucci – la strada verso strumenti alternativi è più che iniziata. Dobbiamo appropriarcene e non lasciarla agli altri. La negoziazione è uno strumento degli avvocati, ma su questo fronte siamo stati deficitari». A proposito di nuovi spazi, si guarda anche alla certificazione, che oggi è riservata ai consulenti del lavoro o alle direzioni territoriali del ministero del lavoro.
E sulla formazione anche la Cassa forense è pronta a fare la sua parte, come ha ricordato il vicepresidente Valter Militi, con interventi di supporto, soprattutto nella prima fase, per i giovani avvocati.
Il presidente di Agi, nel corso della giornata, ha anche espresso una valutazione sulla sentenza della Cassazione che esclude l’applicazione dell’articolo 18, versione dopo la legge Fornero, ai dipendenti pubblici, rilevando che si è creato un contrasto con la precedente decisione in senso opposto e che quindi sarà necessario un intervento delle Sezioni unite. Ma «al di là dei contrasti, sembra chiaro che sopravvivono due regimi diversi, in ambito pubblico e privato, in materia di licenziamenti. E questa, soprattutto in tempi di regime privatistico del contratto di pubblico impiego, rappresenta una disuguaglianza, una discriminazione non so quanto sostenibile, anche da un punto di vista costituzionale». Matteo Prioschi

Foto del profilo di Andrea Gentile

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