AVVOCATI: Anticorruzione, dal Cds stand-by per gli avvocati (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

Anticorruzione, dal Cds stand-by per gli avvocati

Avvocati in stand-by sull’applicazione della normativa anticorruzione. Il Consiglio di stato, con l’ordinanza n. 1093 del 1° aprile 2016, ha accolto infatti l’istanza di sospensione, presentata dal Consiglio nazionale forense, dell’esecutività della sentenza del Tar Lazio (n. 11392/2015) e della normativa (legge n. 190/2012) in materia di applicazione delle disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione agli ordini e collegi professionali. Il Tribunale amministrativo aveva, infatti, respinto il ricorso del Cnf che chiedeva invece l’esenzione dagli obblighi previsti per la p.a. L’udienza pubblica del merito del Consiglio di stato è stata fissata il 17 novembre 2016. Fino ad allora, è sospesa «l’esecutività della sentenza impugnata nonché l’efficacia dell’atto impugnato in primo grado». Palazzo Spada ha tenuto conto, nella decisione, anche degli sviluppi normativi attualmente in itinere, «aventi finalità chiarificatrici riguardo alla portata applicativa soggettiva dell’attuale disciplina normativa in materia di contrasto alla corruzione». Il riferimento è alla riforma delle professioni in discussione in parlamento. Ricordiamo che il Tar Lazio aveva considerato infondati tutti i motivi del ricorso proposto dal Cnf e da numerosi consigli dell’ordine forense contro le deliberazioni dell’autorità nazionale anticorruzione (numeri 144 e 145 del 2014), con le quali è stata ritenuta applicabile a tali enti, in via diretta, tutta la normativa in materia di contrasto alla corruzione. In particolare, secondo il Cnf sarebbe errata l’equiparazione con le pubbliche amministrazioni, dato che la disciplina sul rapporto di pubblico impiego non si applica agli ordini e ai collegi professionali. Inoltre, la Cassazione, con sentenza n. 21226 del 2011 ha sottratto gli ordini dal controllo di gestione della Corte dei conti, perché essi non gravano sulla spesa pubblica. Mario Valdo

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