ANTICORRUZIONE: L`accusa di Cantone “Sud senza strutture colpa dei corrotti” (La Repubblica)

LA REPUBBLICA

L`intervento. Il riferimento al dramma pugliese nella presentazione della relazione del garante Anticorruzione al Parlamento
L`accusa di Cantone “Sud senza strutture colpa dei corrotti”

ROMA. Quel groviglio di treni tra Andria e Corato? L`indiretto zampino
della corruzione arriva fin li. Quando, a bruciapelo, lo chiedono a Raffaele Cantone, che sta per presentare al Senato il rapporto sul malaffare, lui è chiarissimo: «È certamente conseguenza di un problema atavico del nostro
Paese, la difficoltà di fare le infrastrutture, malgrado gli sforzi messi in campo. Una delle ragioni è da individuare nella corruzione». Come il presidente dell`Autorità anticorruzione spiegherà poi per tutta la giornata,
non c`è «un legame diretto» tra l`incidente e una corruzione specifica,
ma «uno dei motivi per cui non si riesce a mandare avanti le infrastrutture, soprattutto al Sud, è la presenza della corruzione». Lo confermano i dati registrati dall`Anac, il lungo elenco di incompiute in attesa da anni,
consegnate spesso alle indagini giudiziarie.
STAFFILATA DI GRASSO
Il disastro del treno da una parte, la rampogna sulla corruzione del presidente del Senato Piero Grasso dall`altra, «argomento davvero centrale per l`Italia». Grasso si gioca la sua credibilità personale: «Come sapete di corruzione
mi sono occupato per 43 anni da magistrato, ma ho continuato a farlo qui. Nel primo e unico giorno da senatore ho presentato un ddl contro corruzione,
economia illecita, riciclaggio». Poi il rimprovero al Parlamento che sta legiferando «con lentezza» e la richiesta di «rafforzare gli strumenti giuridici per far emergere la corruzione». Grasso pensa alla tutela del whistleblower,
il funzionario che dentro un`amministrazione rivela un illecito e non è protetto a sufficienza, e agli agenti infiltrati.
BOOM DI DENUNCE
Nella sala Koch gremita di autorità, con il sindaco di Roma Virginia Raggi in prima fila assediata dai flash, Cantone fotografa la corruzione e racconta i suoi progressi. Un numero per tutti: «Le segnalazione di anomalie su appalti di lavori, servizi e forniture sono passate dalle 1.200 nel 2014 a quasi 3mila nel 2015, producendo l`apertura di 1.880 fascicoli, il doppio dell`anno precedente». Cantone conta a oggi 6.300 pratiche di accertamento in piedi. Un enorme lavoro da fare per cui chiede che siano sbloccate al più presto le risorse di cui pur già dispone, ma che non può ancora spendere.
TRACCE DI ANTICORPI
Cantone rifugge da generiche definizioni della corruzione e anche dalle cifre. La stima di 60 miliardi di euro all`anno? «Mancano dati scientifici per confermarla». Ma «le prime tracce degli anticorpi che si stanno inserendo
nel sistema» quelle si intravvedono. Cantone parla di «un risveglio da parte di operatori e cittadini stanchi di un sistema spesso incapace di gestire le risorse pubbliche».
IL FLOP DEI PIANI
Certo, le delusioni continuano a esserci. Come quella dei piani anticorruzione, «rimasti sostanzialmente un pezzo di carta». Dovrebbero rappresentare la garanzia della trasparenza di ogni amministrazione. Sono diventati
«un mero adempimento formale».
APPALTI IN RITARDO
I contratti pubblici restano il tormentone dell`Anac. Verifiche a tappeto, da quelle richieste (ben 31), a quelle d`iniziativa (41). Nel mirino «il frazionamento artificioso delle gare per restare sotto la soglia comunitaria».
DAVIGO E L`ANAC
Nota polemica contro chi critica l`Anac, come il presidente Davigo. Cantone dice che il suo ufficio «non fa il gendarme, né si arroga compiti di altri,
non scopre la corruzione, compito che spetta alle procure, ma lavora a fianco delle amministrazioni per evitare errori e irregolarità che possono diventare corruzione». LIANA MILELLA

Foto del profilo di Andrea Gentile

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