ADOZIONI: Oua. Adozioni: servono risposte legislative immediate per garantire i minori (Mondoprofessionisti)

MONDOPROFESSIONISTI

Oua. Adozioni: servono risposte legislative immediate per garantire i minori

Ieri una delegazione dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura-Oua, composta da Paolo Ponzio, della Giunta Esecutiva, e dalla Coordinatrice e dalla Segretaria della Commissione Famiglia, Elisabetta Mantovani e Samantha Luponio, è stata ascoltata dalla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, sull’Indagine conoscitiva sullo stato di attuazione delle disposizioni legislative in materia di adozione ed affido. Nel corso dell’audizione è stato consegnato un documento di osservazioni e proposte (in allegato la versione integrale – di seguito la scheda sintetica). Nel testo l’Oua sottolinea come sia necessario “rispondere alle attuali criticità della legge 184/83″, e quindi affrontare le questioni di principio cui uniformare poi il dato normativo.
Per l’Oua il “fondamento dell’adozione è eminentemente solidaristico, ove va tutelato ‘in primis’ il minore ad essere adottato, quale diritto ad una famiglia, che è sostanzialmente il diritto di essere amato e curato”. Nel documento lo sguardo è anche rivolto alla Cedu e alla riforma della filiazione, “che ha posto le basi per un nuovo diritto di famiglia, che è diventato sostanzialmente il diritto della filiazione: gli adottanti, come ogni genitore, debbono solo dare al minore ciò di cui ha bisogno, affetto e cura; devono infatti avere l’idoneità affettiva di cui all’art. 6 l.184/83 e questo non esclude che la possano offrire anche i non coniugati o uniti dello stesso sesso o i single.
La Cedu ci dice che a parità di condizioni nessuno può essere discriminato. D’altra parte – si spiega – senza dati scientifici che per quanto riguarda i genitori di fatto, omogenitoriali o monogenitoriali, comprovino che l’inserimento di un minore in tali contesti crei pregiudizio, tali possibilità non possono essere escluse neanche normativamente, per non incorrere in una legge discriminatoria. Naturalmente è imprescindibile che debba esistere, in termini di fatto, comunque, una certa durata del rapporto per un minimo di stabilità. Senza ideologie preconcette – si evidenzia – non c’è danno. L’avvocatura non può non esprimersi per favorire l’allargamento applicativo dei principi egualitari sottesi alle nuove norme sapendo, da buoni negoziatori, che non vi è danno dove nel conflitto di interessi si realizza un vantaggio per entrambe le parti, senza, quindi, alcun pregiudizio reciproco. Il riconoscimento del minore ad una famiglia può essere bidirezionale, senza che ciò implichi favorire esclusivamente l’interesse dell’adulto, quando il diritto del minore non sia incompatibile con quello del genitore di creare una famiglia, scopo uniformante della legge sull’adozione. Con tale orientamento di principio – si continua – in ragione degli stessi gravi dubbi interpretativi e delle incongruenze della legge già segnalati ed esaminati dalla giurisprudenza di costituzionalità e di legittimità si ritiene utile proporre le seguenti modifiche normative in ragione anche della necessità di armonizzare la l.184/83 anche con i principi delle nuove riforme legislative in essere ed auspicande”.

Foto del profilo di Andrea Gentile

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